Lunedì 10 marzo sarà un giorno cruciale per il futuro delle aziende di Chiara Ferragni, con due assemblee in programma che potrebbero determinare il destino del suo impero di moda.
Un Bilancio in Rosso Profondo
Il 2023 non ha risparmiato scossoni per Chiara Ferragni e il suo marchio La Fenice, che si apprestano a chiudere l’anno con un bilancio che grida vendetta. Le perdite ammontano a 10 milioni di euro, una cifra che ha completamente eroso il patrimonio dell’azienda. La situazione è aggravata dai ricavi del 2024, previsti essere drammaticamente inferiori, attorno ai 2 milioni di euro, rispetto ai 14 milioni del 2022. Un calo vertiginoso, attribuibile in parte al cosiddetto “pandoro-gate”, un contraccolpo che ha lasciato il segno a dicembre del 2023.
Il Nodo della Ricapitalizzazione
L’assemblea straordinaria di domani non sarà solo una formalità. Al centro del dibattito ci sarà la ricapitalizzazione urgente del patrimonio. Un passaggio critico che potrebbe assicurare la sopravvivenza dell’azienda, o segnarne il destino. La tensione è palpabile, con alcuni soci, inclusi Paolo Barletta e Pasquale Morgese, che dovranno prendere decisioni di peso sotto la direzione di Calabi, l’amministratore unico nominato a novembre.
Una Frattura tra i Soci?
Tra i corridoi di La Fenice si mormora di dissidi e malcontenti. Il Corriere della Sera riporta che Morgese, l’imprenditore pugliese del settore calzaturiero, potrebbe votare contro il bilancio. Le ragioni? Perdite troppo elevate e un’impostazione contabile contestabile. Morgese pare vedere il marchio Chiara Ferragni come un asset poco appetibile per i big della moda, un duro colpo per un’azienda che ha basato molto del suo appeal sul nome della sua fondatrice.
Le Possibili Vie di Uscita
Nonostante le sfide, alcuni soci rimangono ottimisti, vedendo potenziali opportunità di espansione nel settore del make-up, della gioielleria e della pelletteria, specialmente sui mercati internazionali. Il vero banco di prova sarà convincere gli azionisti a investire nuovi capitali, garantendo così la continuità aziendale.
Il D-Day di Domani
L’assemblea di domani non sarà solo una questione di numeri, ma di visione e strategia. Se la discussione non dovesse convincere i soci più scettici come Morgese, Ferragni e Barletta avranno la maggioranza per approvare il bilancio e procedere, ma a rischio di future impugnazioni.
Conclusioni di ViralNews
In questo turbine di cifre e riunioni, il futuro del marchio Chiara Ferragni appare più incerto che mai. Domani potrebbe segnare un nuovo inizio o l’inizio della fine per uno dei nomi più risonanti della moda italiana. La lezione qui? Anche i giganti possono inciampare, e a volte una ricetta vincente necessita di più di un ingrediente segreto. Sarà interessante vedere come si evolverà questa saga aziendale, e se Chiara Ferragni riuscirà a reinventarsi ancora una volta.