Douchy, un rifugio nel cuore della Francia, è stato testimone degli ultimi amari anni della vita di Alain Delon, icona del cinema francese, deceduto oggi all’età di 88 anni. Nei suoi ultimi giorni, circondato dai boschi che aveva tanto amato e dalla presenza, tanto dibattuta quanto controversa, di Hiromi Rollin, Delon ha vissuto un capitolo finale segnato da battaglie legali e familiari che avrebbe voluto evitare a tutti i costi.
La Lotta Contro la Malattia e il Desiderio di Pace
Nel maggio del 2019, proprio alla vigilia di ricevere la Palma d’oro d’onore al Festival di Cannes, un Delon già segnato dalla malattia esprimeva il suo desiderio di non vedere i suoi figli dilaniarsi come aveva visto accadere in altre famiglie celebri. Purtroppo, il destino aveva in serbo un altro scenario. Colpito da due ictus e un’emorragia cerebrale, seguirono lunghi periodi di riabilitazione in Svizzera, lontano dagli occhi del pubblico ma non dalle tensioni familiari.
Douchy: Più di un Rifugio, un Testamento Vivente
Douchy non è stato solo il luogo di residenza prediletto di Delon, ma anche una sorta di santuario personale. Acquistata negli anni Settanta insieme a Mireille Darc, la proprietà si è trasformata nel rifugio definitivo dell’attore, lontano dai riflettori ma vicino ai suoi amati cani, con i quali ha condiviso gli ultimi anni della sua vita. Il suo attaccamento agli animali è stato così profondo che Delon ha espresso il desiderio di essere sepolto accanto a loro, nel piccolo cimitero per animali situato nella proprietà.
Gli Ultimi Conflitti: Una Famiglia Divisa
I suoi figli, Anthony, Alain-Fabien e Anouchka, quest’ultima nominata esecutrice testamentaria, si sono ritrovati al centro di un’aspra lotta per l’eredità e il controllo delle decisioni relative alla salute di Delon. Anouchka, difendendo il padre, si è scontrata con i fratelli, divisi su quanto fosse appropriato l’intervento di Rollin e sulla distribuzione dell’eredità. La tensione ha raggiunto il culmine quando la giustizia ha disposto la messa sotto tutela dell’attore, limitando la sua libertà di gestire i propri beni.
11 tra i film migliori di Alain Delon
Film | Anno | Dettagli Significativi |
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Delitto in pieno sole | 1960 | Uno dei suoi primi ruoli iconici, un manipolatore dell’alta società. |
Rocco e i suoi fratelli | 1960 | Film di Luchino Visconti che ha ottenuto il Gran Prix alla Mostra del cinema di Venezia. |
Il Gattopardo | 1963 | Premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes, Delon interpreta un giovane principe. |
Frank Costello faccia d’angelo | 1967 | Un immenso film noir dove Delon è un sicario professionista. |
La Piscina | 1969 | Un thriller psicologico con un cast di attori notevoli come Romy Schneider e Jane Birkin. |
Il clan dei siciliani | 1969 | Thriller leggendario con la musica di Ennio Morricone. |
Borsalino | 1970 | Un film di gangster ambientato negli anni ’30, molto popolare al momento della sua uscita. |
I senza nome | 1970 | Un thriller di Jean-Pierre Melville con una famosa sequenza di rapina di 25 minuti senza dialogo. |
Notte sulla città | 1972 | Film di Melville con Delon come commissario. |
La prima notte di quiete | 1972 | Un film italiano diretto da Valerio Zurlini dove Delon è un professore affascinato da una sua studentessa. |
Mr Klein | 1976 | Film che ha ottenuto tre César, inclusi miglior film, con Delon in un ruolo di spicco. |
Alain Delon: moglie, figli, morte e malattia
- Data di nascita: 8 novembre 1935
- Data di morte: 18 agosto 2024
- Moglie: Nathalie Delon (sposata dal 1964 al 1969)
- Figli: Anthony Delon, Anouchka Delon, e Alain-Fabien Delon
- Malattia: ictus
- Patrimonio: 200 milioni di dollari
Conclusioni di ViralNews
Alain Delon ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema e nella cultura francese, ma il suo desiderio di un sereno tramonto è stato oscurato da conflitti familiari che riflettono le complessità e le sfide delle dinamiche familiari moderne. La sua storia ci ricorda che, nonostante il successo e il glamour, le stelle sono umane tanto quanto noi, con le loro passioni, i loro amori e le loro battaglie. La riflessione che ci lascia è amara ma necessaria: come possiamo proteggere l’armonia familiare e personale nell’era delle complessità legali e delle aspettative pubbliche? Delon ha cercato di preparare il terreno per una pace familiare, ma la realtà, spesso più complessa dei desideri, ci insegna che non sempre è possibile prevedere ogni esito. Resta il ricordo di un uomo che, nel bene e nel male, ha amato intensamente fino all’ultimo respiro.