Trento, 2 gennaio 2015. – A moi. L’histoire d’une de mes folies. Rubo a Rimbaud, ma smetto subito. “A me” è come dire: roba mia, forse roba buona (mai disimpegnata, poi; anche se non sembra). Vediamo che roba, adesso. Si tratta di me, ma non in veste di autore, di attore, di insegnante, ecc. C’è la possibilità di mettere da parte i ruoli, in qualche caso. Se tolgo tutti i ruoli, rimane solo la vita, e la mia vita sono io. La vita si vede solo come vita nella carne. Quindi si tratta della carne che io sono. E-FLIES è un piccolo libro che si può scaricare gratuitamente dal sito www.massimosannelli.com. Il titolo è l’anagramma di SELFIE, che è una parola terribile. L’anagramma è un po’ più degno della parola di partenza: mosche elettroniche, voli elettronici, esche elettroniche. Le foto possono girare viralmente, come le mosche; e volare, anche, come le mosche; ed essere esche, per il pubblico che vuole fare il download di my vanity (come nell’epigrafe del libro, da Dylan Thomas: “He films my vanity”). Il libro elettronico contiene undici ritratti, miei di me, realizzati da uno straordinario fotografo e regista, Fabio Giovinazzo. L’Accademia Superiore Nuovo Cinema ed Excelsior Cinematografica (Milano) hanno concesso il loro patrocinio. Giovinazzo ha scelto di fotografare molte volte il primo e il primissimo piano, soprattutto in bianco e nero. Nella scelta per E-flies, il mio corpo non si vede e l’identificazione del luogo – Genova, la collina degli Angeli, la casa sulla collina, la strada, il cimitero della Castagna – è praticamente impossibile, perché non è necessaria. La storia non è stata abolita perché non si può abolire, pena la discesa – o la salita – in un mondo fantastico. La storia è nel viso, che non mostra tracce, se non la piccola macchia naturale a sinistra. E chi porta questo viso – io – conosce il prezzo della calma simulata. Il pubblico, amico o nemico, non lo può neanche immaginare, e questo è meglio, per il pubblico. La storia personale è sempre la storia nervosa dell’ostinazione, spettacolare ed egocentrica. Ma il fatto che la storia nervosa non appaia, che il viso simuli il suo piccolo & grande nirvana (a casa sua, nel suo habitat), non sarà un limite? Ma sì, certo: è un limite. È tutto mio e me lo prendo; e ora lo voglio, questo limite, sì, ma veramente. Mi piace.
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