Trento, 20 giugno 2020. – Redazione Ha destato, negli addetti ai lavori, ilarità e non qualche sorpresa, il comunicato dal titolo [Paccher: “Subito 16 milioni di euro dal Consiglio regionale alle famiglie”], pubblicato ieri 19 giugno (ore 20.17) sul sito del Consiglio regionale. In primo luogo, non ci risulta anagraficamente modificato il nome del presidente (da Roberto a Robert). Più probabilmente trattasi – vista l’ora non usuale di pubblicazione (per i tempi del Consiglio regionale s’intende) – di un refuso dattilografico. In secondo luogo, al di là dei toni trionfalistici, il comunicato che riporta testualmente la dichiarazione di Paccher – è certamente fuorviante. Ci spieghiamo. Paccher dichiara: “E’ il momento giusto (ndr emergenza Covid-19) per restituire ai cittadini i soldi che il Consiglio regionale ha recuperato in questi anni attraverso le restituzioni degli ex Consiglieri avvenute ad oggi con la riforma dei vitalizi e dal credito Irpef riconosciuto dall’agenzia delle Entrate”. E’ falso! La riforma (oggettivamente illegittima per giurisprudenza consolidata) della riforma della capitalizzazione di quote dei vitalizi, ha fatto rientrare al Consiglio regionale denari che erano serviti, previo prelievo dal Fondo di Garanzia, alimentato dai contributi pagati ESCLUSIVAMENTE dai consiglieri durante l’esercizio del mandato, per liquidare le attualizzazioni a fronte della riduzione al 30,40% del vitalizi di legge. Non sono soldi sottratti ai cittadini, bensì ai consiglieri! Non lo diciamo noi, lo ha detto il Presidente Diego Moltrer nella risposta del 13 agosto 2014 (prot. n. 2317) all’interrogazione 55/XV presentata dai consiglieri Köllensperger, Degasperi, Bottamedi [vedi archivio Consiglio regionale (1)]. Non si tratta di restituzione, ma di dazione. Vedremo quando e come quei soldi (16.319.912,89€) arriveranno in tasca dei cittadini. Il tempo è galantuomo……. Ultima annotazione, ci auguriamo che la foto pubblicata, a corredo del comunicato, sia di repertorio, altrimenti l’ufficio di presidenza andrebbe chiuso e multato ai sensi di legge (come si chiudono e si multano i pubblici esercizi), per il mancato rispetto delle regole di sicurezza anti Covid. (1) Risposta del Presidente Diego Moltrer all’interrogazione 55/XV
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