Gianni Fiorellino, il cantautore napoletano, è pronto a incantare ancora una volta il pubblico con un nuovo accordo discografico che prevede la realizzazione di tre dischi entro il 2028, sotto l’ala protettiva della Zeus Record.
Un Viaggio Musicale che Promette Emozioni
Nella pittoresca Napoli, cuore pulsante della musica italiana, Gianni Fiorellino firma un contratto che si annuncia come un ritorno alle origini e una promessa di nuove scoperte musicali. Due album di inediti e un’antologia che celebra i classici della canzone napoletana sono i progetti che vedranno la luce, con il primo disco previsto per il 2025.
Il legame tra Fiorellino e la Zeus Record non è una novità. Sin da quando, a soli 14 anni, il giovane Gianni accompagnato dal padre Fioravante, frequentava gli studi di registrazione della label, dimostrando un’incredibile abilità alla fisarmonica. Anche nei momenti più bui, quando la musica sembrava un capitolo chiuso, la fiducia della famiglia Barrucci ha sostenuto l’artista, spingendolo a superare le difficoltà e a salire sul prestigioso palco dell’Ariston di Sanremo.
Una Storia di Musica e Famiglia
Fondata nel 1964 da Espedito Barrucci, la Zeus Record è una casa discografica che ha fatto la storia della musica napoletana, lanciando artisti del calibro di Massimo Ranieri e Gigi D’Alessio. Ancora oggi, gestita dai discendenti di Barrucci, la label si dedica con passione alla promozione del patrimonio culturale napoletano.
Gianni Fiorellino, con cinque album già pubblicati sotto questa etichetta dal 2008, vede questo nuovo accordo come una continuità del suo percorso artistico, ma anche come un’opportunità di esplorare nuove frontiere creative.
Conclusioni di ViralNews
Con un passato ricco di collaborazioni significative e un futuro pieno di promesse, Gianni Fiorellino si conferma non solo un custode della tradizione musicale napoletana, ma anche un innovatore capace di portare freschezza nel panorama musicale. Questo nuovo impegno con la Zeus Record non è solo una notizia per gli appassionati di musica, ma un invito a riflettere su come le radici, se ben coltivate, possano germogliare in opere sempre nuove e sorprendenti. Restiamo sintonizzati per vedere come questi progetti prenderanno vita e continueranno a raccontare la storia della musica napoletana.