Bologna si prepara a viaggiare indietro nel tempo fino all’epoca di Marco Polo, grazie allo spettacolo “Non fu mai uomo che cercasse tanto”, in programma al Bologna Festival. Il 5 novembre, l’Oratorio di San Filippo Neri aprirà le sue porte per una prova generale aperta al pubblico alle 20:30, seguita dalla performance ufficiale il giorno successivo.
Un Tributo Culturale nel Settecentesimo Anniversario della Morte di Marco Polo
Il Bologna Festival chiude i battenti della sua rassegna Il Nuovo L’Antico, L’Altrove con un tributo significativo a Marco Polo, esploratore veneziano che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia delle esplorazioni. L’evento coincide con il settecentesimo anniversario della sua morte, un’occasione per riflettere sulle sue avventure e scoperte.
Un Ponte tra le Culture: Musica e Parole
La serata vedrà la partecipazione di Kayhan Kalhor, virtuoso del kamancheh, e Kiya Tabassian, maestro del setar, che eseguiranno pezzi di musica tradizionale persiana. Questi suoni si intrecceranno perfettamente con i testi del “Milione”, l’opera scritta da Marco Polo che narra delle sue avventure in Asia. Sandro Cappelletto, noto musicologo e scrittore veneziano, selezionerà e leggerà questi passaggi, creando un dialogo tra la musica e le parole.
Un Viaggio di Conoscenza
Lo spettacolo si basa sull’idea che il “Milione” non sia solo un racconto di conquiste, ma un viaggio di scoperta culturale e personale. Marco Polo non cercò solo ricchezze o onori, ma fu mosso dalla volontà di comprendere e assimilare le diverse culture che incontrava. Questa visione è rappresentata attraverso una combinazione di concerto, reading e proiezioni video delle pagine del codice miniato “Bodleian”, curate da Delumen.
Videoproiezioni che Raccontano Storia
Gli spettatori avranno l’opportunità di vedere le meravigliose illustrazioni del “Bodleian”, un antico manoscritto che testimonia la ricchezza visuale dell’epoca di Marco Polo. Le proiezioni aggiungono un ulteriore livello di immersione, trasportando il pubblico direttamente nelle scene descritte da Polo nei suoi scritti.
Conclusioni di ViralNews
Con “Non fu mai uomo che cercasse tanto”, il Bologna Festival non solo rende omaggio a una delle figure più iconiche dell’esplorazione globale, ma invita anche a una riflessione sulla profondità dell’incontro tra culture diverse. Un evento che attraversa i confini del tempo e dello spazio, dimostrando che la musica, le parole e l’arte visiva possono convergere per raccontare storie che sono tanto universali quanto attuali. ViralNews vi invita a non perdere questa serata di scoperta e celebrazione, un vero e proprio ponte tra passato e presente che solo l’arte sa offrire.