In Italia, l’evasione fiscale sembra essere un fantasma meno inquietante di quanto temuto. La realtà, sorprendentemente, potrebbe essere molto diversa dalle percezioni comuni.
Il Concordato Preventivo Biennale: Non Proprio un Successo Straripante
Il concordato preventivo biennale (Cpb) è stato introdotto con grandi aspettative: una manna dal cielo per recuperare miliardi evasi. Tuttavia, il risultato è stato qualcosa di meno esaltante. Solo 500mila partite IVA hanno aderito, portando nelle casse dello Stato circa 1,3 miliardi di euro, ben al di sotto dei 2 miliardi sperati. Ciò rappresenta appena l’11% dei potenziali interessati, un dettaglio non da poco che solleva interrogativi sull’efficacia e l’attrattività del programma.
Evasione Fiscale: Meno di Quanto Si Pensa?
Il mito dell’evasione fiscale massiccia in Italia potrebbe essere, per così dire, un po’ gonfiato. Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, il “tax gap” nazionale, che misura le entrate non percepite a causa dell’evasione, è stimato dal MEF in 82,4 miliardi di euro. Impressionante, vero? Ma ecco il twist: l’Irpef degli autonomi – spesso dipinta come la grande fuggitiva fiscale – non sarebbe evasa per 29,5 miliardi come stimato inizialmente.
Per dare un tocco di colorito locale, gli artigiani e commercianti, che nel 2021 hanno dichiarato in media 33mila euro, dovrebbero evadere quasi il 70% dell’Irpef per raggiungere le cifre avanzate dal MEF. Ciò significherebbe che, per essere in regola, dovrebbero guadagnare ben 74mila euro all’anno, una cifra poco plausibile per molti che lavorano da soli, quasi allo stesso modo di un dipendente.
Controlli Fiscali: Non Siamo a Corto!
Anche il numero di controlli fiscali effettuati nel 2023 può far alzare qualche sopracciglio. Le verifiche hanno coinvolto 3,7 milioni di attività imprenditoriali, circa il 65% del totale. Con un numero così elevato di controlli, è lecito chiedersi: siamo davvero un paese di furbi evasori o stiamo forse guardando il problema da una prospettiva sbagliata?
Conclusioni di ViralNews
In conclusione, il panorama dell’evasione fiscale in Italia potrebbe essere meno drammatico di quanto molti temano o vogliano far credere. Il concordato preventivo biennale non ha catalizzato l’adesione sperata, e i numeri suggeriscono una realtà fiscale diversa. Forse è il momento di riflettere su come affrontiamo e percepiamo l’evasione fiscale nel nostro paese. Non sarebbe il caso di riconsiderare le stime e approcciare il problema con nuove strategie, più aderenti alla realtà e meno al mito? La riflessione è aperta.