Una luce si spegne nel panorama editoriale di Piacenza: ci lascia Donatella Ronconi, pilastro storico del giornalismo locale e figura emblematica della modernizzazione dei media.
Una Vita Dedicata all’Informazione
Nata a Cremona il 5 gennaio 1942, Donatella Ronconi non era solo una figura di spicco nel mondo dell’editoria, ma anche una donna di grande resilienza e dedizione. Sposata nel 1967 con Marcello Prati, erede di una dinastia di editori che risale al lontano 1883, Donatella è entrata a pieno titolo nel mondo dell’editoria seguendo le orme della famiglia Prati, già proprietaria del quotidiano Libertà.
La vita, però, non le risparmiò dolori e sfide: rimase vedova nel 1981, quando Marcello Prati la lasciò prematuramente. Nonostante il dolore, Donatella prese in mano le redini del giornale, guidando l’azienda verso nuovi orizzonti.
L’Era Digitale e l’Innovazione
La svolta moderna sotto la guida di Donatella è stata marcata dall’ingresso nel digitale. Nel 1995, il quotidiano Libertà fece il suo debutto online, un passo avanguardistico per l’epoca. Seguì, nel 2012, il lancio del sito di informazione Liberta.it e lo sviluppo di Telelibertà, tra le prime televisioni private in Italia, consolidando il gruppo editoriale come un punto di riferimento nell’informazione regionale.
Tragedia Personale e Eredità Filantropica
Il 2015 segnò un altro momento di profonda tristezza per Donatella, con la perdita della figlia Enrica, a soli 46 anni. In memoria della figlia, e con uno spirito di generosità straordinario, decise di devolvere tutto il suo patrimonio societario e privato alla Fondazione Donatella Ronconi ed Enrica Prati, unica nel suo genere in Italia, gestita da rappresentanti delle istituzioni piacentine.
La Fondazione, avviata nel 2020, si impegna attivamente in iniziative di carattere sociale, culturale e formativo, perpetuando l’impegno di Donatella e Enrica nel tessuto sociale di Piacenza.
Conclusioni di ViralNews
La scomparsa di Donatella Ronconi non è solo la fine di un capitolo importante per l’editoria di Piacenza ma anche la perdita di una figura che ha saputo trasformare il dolore personale in una fonte di speranza per molti. La sua eredità vive nella continua opera della Fondazione che porta il suo nome, e nel ricordo indelebile che lascia nella comunità che ha servito con dedizione.
Invitiamo i nostri lettori a riflettere sull’importanza della resilienza e della generosità, qualità che Donatella Ronconi ha incarnato fino all’ultimo giorno della sua vita. Possiamo tutti imparare dalla sua storia, ispirandoci a lasciare un segno positivo nel mondo, proprio come ha fatto lei.