L’intervento di Augias e la polemica sulla storia del fascismo
In una recente puntata delle “Invasioni Barbariche”, condotta da Daria Bignardi, il celebre intellettuale Corrado Augias ha sollevato un vespaio di polemiche. Ha suggerito, tra le altre cose, che Alessandro Di Battista del Movimento 5 Stelle comunicasse unicamente attraverso slogan superficiali. Inoltre, ha criticato Beppe Grillo per una presunta amnesia riguardo al suo passato giuridico, nonostante Grillo, a differenza di altri parlamentari condannati, non sieda in Parlamento. Mentre un incidente stradale è certamente grave, è sensato paragonarlo a reati di natura mafiosa?
La posizione di Augias, chiaramente influenzata dalla sua militanza nel Partito Democratico, ha suscitato particolare indignazione quando ha messo in discussione la conoscenza e comprensione del fascismo da parte dei sostenitori del Movimento 5 Stelle. Ha insinuato che l’approccio populista fosse una prerogativa esclusiva del M5S, ignorando le tendenze populiste presenti anche in partiti come Forza Italia e il PD di Matteo Renzi.
Tuttavia, un breve excursus storico può illustrare quanto sia informato il “popolo della rete”. Nel 1922, Benito Mussolini, con un contingente di fascisti, marciò su Roma. Due giorni dopo, il Re Vittorio Emanuele III gli conferì l’incarico di formare un governo. Mussolini, negli anni successivi, consolidò il suo potere, emarginando l’opposizione e modificando le leggi elettorali. Alle elezioni del 1929, il partito fascista ottenne una vittoria schiacciante con il 98,4% dei voti.
Un parallelo può essere tracciato con gli eventi politici italiani degli ultimi anni. Dopo l’elezione di Giorgio Napolitano, vari governi hanno abusato della decretazione d’urgenza. Nel 2011, in seguito alla caduta del governo Berlusconi, Napolitano affidò a Mario Monti l’incarico di formare un nuovo esecutivo sostenuto da PD e PDL. E ancora, dopo le elezioni del 2013, dove il M5S ha ottenuto una vittoria sorprendente, diverse manovre politiche hanno portato alla formazione del governo Letta, ancora una volta sostenuto da PD, PDL e Monti.
Questa sequenza di eventi, per alcuni, evoca ricordi del passato fascista dell’Italia. Le similitudini tra le tattiche adottate da Berlusconi, Renzi e Napolitano e quelle del regime fascista sono innegabili. Allo stesso tempo, l’Italia affronta una crisi economica in cui i cittadini sono sempre più delusi dalle decisioni politiche.
Augias, con tutto il rispetto dovuto alla sua carriera, dovrebbe evitare generalizzazioni affrettate e considerare con maggiore attenzione il panorama politico attuale. La critica al Movimento 5 Stelle, infatti, sembra influenzata più da pregiudizi che da un’analisi oggettiva dei fatti. La comprensione della storia è fondamentale, e non dovrebbe essere usata come strumento di polemica politica.