Investire i propri risparmi rappresenta una necessità per proteggere e accrescere il capitale nel tempo. Con l’inflazione che erode il potere d’acquisto e i tassi d’interesse sui conti correnti spesso insufficienti a compensarla, tenere i soldi fermi significa vederli perdere valore anno dopo anno.
Questo articolo propone un percorso strutturato per chi desidera iniziare a investire oggi, partendo dalle basi fino alla costruzione di una strategia completa. Non troverete promesse di guadagni facili o formule magiche, ma un metodo concreto e testato per proteggere e far crescere il proprio patrimonio nel lungo periodo.
CONSIGLIO DELLA REDAZIONE
Chi si avvicina al mondo degli investimenti si trova però di fronte a una miriade di informazioni, spesso contraddittorie o difficili da interpretare. In questo scenario, portali specializzati come Mercati24 offrono un punto di riferimento affidabile per orientarsi, grazie a contenuti formativi, analisi di mercato e strumenti pratici pensati per investitori di ogni livello.
1. Stabilire obiettivi finanziari chiari
Prima di investire è fondamentale definire con precisione i propri obiettivi finanziari, che fungeranno da guida per tutte le decisioni d’investimento successive.
Definire gli obiettivi a breve, medio e lungo termine
Gli obiettivi finanziari possono essere classificati in base all’orizzonte temporale:
- Obiettivi a breve termine (1-3 anni): fondo d’emergenza, acquisto di un’auto, viaggi o altre spese significative previste nel prossimo futuro.
- Obiettivi a medio termine (3-7 anni): acconto per l’acquisto di una casa, finanziamento dell’istruzione, avvio di un’attività.
- Obiettivi a lungo termine (oltre 7 anni): pianificazione pensionistica, indipendenza finanziaria, creazione di un patrimonio per i figli.
Quantificare gli obiettivi
È essenziale trasformare gli obiettivi generici in traguardi specifici e misurabili. Ad esempio, passare da “risparmiare per la pensione” a “accumulare 300.000 euro entro i 65 anni” permette di calcolare quanto investire mensilmente e quale rendimento cercare per raggiungere tale obiettivo.
Ecco un caso pratico: immaginiamo un trentacinquenne che vuole creare un capitale di 300.000 euro entro i 65 anni per integrare la propria pensione. Avendo davanti 30 anni di tempo, può sfruttare al massimo l’effetto dell’interesse composto. Considerando un rendimento medio annuo del 5% (ragionevole per un portafoglio bilanciato sul lungo periodo), dovrebbe investire circa 335 euro al mese.
Se invece iniziasse a 45 anni, con soli 20 anni a disposizione, la quota mensile salirebbe a circa 650 euro per raggiungere lo stesso obiettivo. Questo esempio dimostra concretamente perché è importante iniziare presto e avere obiettivi chiari.
Allo stesso modo, per obiettivi a medio termine come l’acquisto di una casa, definire “voglio risparmiare 40.000 euro in 5 anni per l’acconto” permette di calcolare che occorre mettere da parte circa 665 euro al mese con un investimento conservativo al 2% annuo. Avere questi numeri ben definiti rende l’obiettivo più tangibile e permette di monitorare i progressi mese dopo mese.
2. Valutare la propria situazione finanziaria attuale
Una valutazione onesta della propria situazione economica è il punto di partenza per qualsiasi strategia d’investimento efficace.
Analizzare entrate e uscite
Creare un bilancio personale dettagliato permette di identificare con precisione quanto si può destinare agli investimenti senza compromettere le necessità quotidiane. Un metodo efficace è monitorare le spese per 2-3 mesi, utilizzando app come Money Manager o Spendee, e categorizzarle per identificare dove è possibile ottimizzare. Una regola pratica è la formula 50-30-20: destinare il 50% del reddito alle necessità, il 30% ai desideri personali e il 20% al risparmio e agli investimenti.
Eliminare debiti ad alto interesse
Prima di iniziare a investire, è consigliabile estinguere i debiti con tassi d’interesse elevati, come quelli delle carte di credito (spesso superiori al 15-20%). Il risparmio derivante dall’eliminazione di questi interessi rappresenta un “rendimento garantito” superiore a quello che molti investimenti potrebbero offrire. Un esempio: con un debito sulla carta di credito al 18%, ogni 1.000 euro rimborsati “risparmiano” 180 euro all’anno – un rendimento superiore a molti investimenti a basso rischio. Non tutti i debiti sono però urgenti: mutui a tasso fisso basso possono essere gestiti in parallelo agli investimenti.
Creare un fondo d’emergenza
È fondamentale disporre di un fondo d’emergenza che copra 3-6 mesi di spese, conservato in strumenti liquidi e sicuri come un conto deposito. Questo fondo serve come protezione contro imprevisti e permette di affrontare eventuali necessità senza dover liquidare investimenti in momenti sfavorevoli. La dimensione ideale varia: chi ha un lavoro stabile potrebbe limitarsi a 3 mesi di spese, mentre un libero professionista dovrebbe puntare a 6-12 mesi. Per esempio, con spese mensili di 2.000 euro, un fondo adeguato oscillerebbe tra 6.000 e 12.000 euro, da conservare in conti deposito svincolabili o conti correnti remunerati.
3. Comprendere il proprio profilo di rischio
La tolleranza al rischio varia da persona a persona e influenza significativamente le scelte d’investimento.
Età e orizzonte temporale
In generale, più giovane è l’investitore e più lungo è l’orizzonte temporale, maggiore può essere la tolleranza al rischio. Con più tempo a disposizione, è possibile recuperare da eventuali fasi negative dei mercati. Una regola pratica è la “regola dei 100”: sottraendo la propria età da 100 si ottiene la percentuale ideale del portafoglio da destinare ad azioni. Ad esempio, un trentenne potrebbe avere il 70% in azioni e il 30% in strumenti più conservativi come obbligazioni, riducendo progressivamente questa percentuale con l’avanzare dell’età.
Stabilità del reddito
Chi gode di un reddito stabile può generalmente permettersi di assumere maggiori rischi rispetto a chi ha entrate variabili o incerte. Un dipendente con contratto a tempo indeterminato, ad esempio, può permettersi un’esposizione maggiore a investimenti volatili rispetto a un freelance con entrate irregolari. Un modo pratico per valutare questo aspetto è considerare la “percentuale di reddito garantito”: se almeno il 70-80% delle proprie entrate mensili è sicuro, si può considerare una maggiore propensione al rischio.
Temperamento personale
La componente psicologica è fondamentale: alcuni investitori tollerano meglio di altri le oscillazioni di valore del proprio portafoglio. È importante essere onesti con se stessi: se le fluttuazioni di mercato causano stress significativo, è preferibile optare per strategie più conservative.
Un metodo efficace per valutare la propria tolleranza emotiva è il “test del sonno”: se ti svegli preoccupato per l’andamento dei tuoi investimenti quando il mercato è in calo, probabilmente la tua allocazione è troppo aggressiva. Un esercizio utile è chiedersi: “Come reagirei se domani il valore del mio portafoglio scendesse del 20%?”. Se la risposta è il panico, meglio ridurre l’esposizione al rischio.
Questionari di profilazione
Molti istituti finanziari offrono questionari standardizzati per determinare il profilo di rischio. Questi strumenti, pur con i loro limiti, possono fornire un’indicazione oggettiva della propria predisposizione al rischio finanziario.
I questionari valutano tipicamente 3 dimensioni:
- Capacità oggettiva di sostenere rischi (età, reddito, patrimonio),
- Conoscenza finanziaria
- Attitudine psicologica.
È importante rispondere con onestà, evitando di dare le risposte che si ritengono “giuste” ma che non riflettono la propria reale situazione. I risultati classificano gli investitori in categorie da “molto conservativo” a “molto aggressivo”, con raccomandazioni specifiche sull’asset allocation ideale.
4. Educarsi sui fondamenti dell’investimento
Una solida comprensione delle basi dell’investimento è essenziale per prendere decisioni informate.
Classi di attività principali
- Azioni: rappresentano quote di proprietà di un’azienda. Offrono potenzialmente rendimenti elevati ma comportano maggiori rischi e volatilità.
- Obbligazioni: sono prestiti a governi o aziende. Offrono generalmente rendimenti inferiori alle azioni ma con minore rischio.
- Liquidità: include contanti e strumenti del mercato monetario. Offre sicurezza ma rendimenti minimi, spesso inferiori all’inflazione.
- Immobili: possono generare reddito da locazione e apprezzamento di capitale nel tempo. Richiedono generalmente capitali significativi e competenze specifiche.
- Materie prime: includono oro, argento, petrolio e altre commodities. Possono offrire protezione contro l’inflazione ma presentano spesso elevata volatilità.
- Criptovalute: asset digitali basati su blockchain. Estremamente volatili e speculativi, da considerare solo per la parte più rischiosa del portafoglio.
Concetti chiave dell’investimento
- Diversificazione: distribuzione degli investimenti tra diverse classi di attività per ridurre il rischio complessivo.
- Rapporto rischio-rendimento: in generale, a maggiore rischio corrisponde un potenziale rendimento più elevato.
- Interesse composto: il reinvestimento dei rendimenti che amplifica la crescita del capitale nel tempo.
- Costi e commissioni: possono erodere significativamente i rendimenti, soprattutto nel lungo periodo.
5. Scegliere la strategia d’investimento
Esistono diverse strategie d’investimento, ciascuna con i propri vantaggi e svantaggi.
Investimento passivo vs attivo
- Investimento passivo: consiste nel replicare l’andamento di un indice di mercato, generalmente attraverso ETF o fondi indicizzati. Comporta commissioni inferiori e, statisticamente, tende a sovraperformare le strategie attive nel lungo periodo.
- Investimento attivo: tenta di battere il mercato attraverso la selezione attiva dei titoli. Comporta commissioni più elevate e richiede competenze specifiche o l’assistenza di gestori professionisti.
Value investing vs growth investing
- Value investing: si concentra sull’acquisto di titoli sottovalutati rispetto al loro valore intrinseco, con l’aspettativa che il mercato riconosca tale valore nel tempo.
- Growth investing: punta su aziende con elevato potenziale di crescita, anche se attualmente quotate a multipli elevati rispetto agli utili correnti.
Strategie temporali
- Buy and hold: acquistare e mantenere gli investimenti per periodi prolungati, senza lasciarsi influenzare dalle fluttuazioni di breve termine.
- Dollar cost averaging (PAC): investire regolarmente importi fissi, indipendentemente dall’andamento del mercato, per mediare il prezzo di acquisto nel tempo e ridurre l’impatto della volatilità.
6. Costruire un portafoglio diversificato
La diversificazione è uno dei principi fondamentali dell’investimento prudente.
Allocazione degli asset
La distribuzione del capitale tra le diverse classi di attività dovrebbe riflettere gli obiettivi personali e il profilo di rischio. Una regola empirica suggerisce di sottrarre la propria età da 110 per ottenere la percentuale da allocare in azioni, destinando il resto a strumenti più conservativi. Per obiettivi a breve termine, è consigliabile ridurre ulteriormente la componente azionaria.
Diversificazione geografica
Distribuire gli investimenti tra diverse aree geografiche (mercati sviluppati ed emergenti) riduce il rischio legato a specifiche economie nazionali. La storia insegna che le leadership dei mercati cambiano ciclicamente: diversi mercati sovra performano in periodi diversi.
Diversificazione settoriale
Investire in aziende di settori diversi protegge il portafoglio dall’impatto di crisi settoriali. I vari comparti dell’economia rispondono in modo differente ai cicli economici: durante l’inflazione i settori energetici tendono a performare meglio, mentre in recessione i settori difensivi come salute mostrano maggiore resilienza.
7. Scegliere gli strumenti d’investimento
Esistono numerosi veicoli d’investimento tra cui scegliere in base alle proprie esigenze.
ETF (Exchange Traded Funds)
Fondi negoziati in borsa che replicano l’andamento di indici o settori. Offrono diversificazione istantanea, commissioni ridotte e elevata liquidità, risultando ideali per investitori principianti. Con pochi ETF si può costruire un portafoglio completo a costi contenuti.
Fondi comuni d’investimento
Gestiti attivamente da professionisti, permettono di accedere a portafogli diversificati anche con capitali contenuti. Comportano commissioni più elevate rispetto agli ETF. Gli studi mostrano che la maggioranza dei fondi attivi non riesce a battere costantemente i benchmark nel lungo periodo.
Azioni individuali
L’acquisto diretto di azioni di singole società offre potenzialmente rendimenti elevati ma richiede tempo, conoscenze approfondite e comporta maggiori rischi. Un approccio prudente è dedicarvi solo una porzione limitata del portafoglio (10-30%), mantenendo la base in strumenti diversificati come ETF.
Obbligazioni
Possono essere governative o corporate, con diversi livelli di rischio e rendimento. Forniscono generalmente un reddito periodico sotto forma di cedole e stabilità al portafoglio. I principali tipi includono Titoli di Stato, obbligazioni corporate e high yield.
Piani di accumulo capitale (PAC)
Permettono di investire piccole somme regolarmente, beneficiando del dollar cost averaging e facilitando la costruzione graduale del portafoglio. Il loro principale vantaggio è psicologico: rendono l’investimento una abitudine automatica, riducendo il rischio di decisioni emotive.
8. Scegliere la piattaforma d’investimento
La scelta della piattaforma attraverso cui effettuare gli investimenti è un aspetto pratico ma cruciale. Ogni opzione presenta vantaggi e svantaggi in termini di costi, servizi offerti e supporto.
Broker online
Offrono commissioni competitive e una vasta gamma di strumenti, ma generalmente senza consulenza personalizzata. Le piattaforme più popolari consentono di acquistare ETF, azioni e altri strumenti con commissioni contenute, spesso inferiori allo 0,2% per operazione. Sono l’opzione più conveniente per chi ha già conoscenze finanziarie di base.
Banche tradizionali
Possono offrire un rapporto più diretto ma spesso con commissioni più elevate e una gamma più limitata di prodotti. Il vantaggio principale è la possibilità di avere un consulente fisico a cui rivolgersi, anche se spesso orientato a vendere i prodotti della banca stessa. Le commissioni possono essere significativamente più alte rispetto ai broker online, erodendo i rendimenti nel lungo periodo.
Robo-advisor
Piattaforme automatizzate che costruiscono e gestiscono portafogli in base al profilo dell’investitore. Offrono commissioni contenute e richiedono un coinvolgimento minimo. Dopo un questionario iniziale per definire obiettivi e profilo di rischio, l’algoritmo costruisce e ribilancia automaticamente un portafoglio diversificato, tipicamente composto da ETF. Le commissioni si collocano generalmente tra lo 0,5% e l’1% annuo, una via di mezzo tra broker online e consulenti tradizionali.
Consulenti finanziari
Professionisti che offrono consulenza personalizzata. Possono essere particolarmente utili in situazioni complesse o per patrimoni significativi, ma comportano costi più elevati. Un buon consulente non si limita all’ambito degli investimenti, ma considera il quadro finanziario completo: pianificazione pensionistica, fiscale, successoria e protezione patrimoniale. È importante verificare che il consulente operi con il modello “fee-only” (compenso fisso) o “fee-based” (percentuale sul patrimonio) piuttosto che basarsi esclusivamente su commissioni sui prodotti venduti.
9. Monitorare e ribilanciare il portafoglio
Una volta costruito il portafoglio, è necessario un monitoraggio periodico. Ecco i 3 passaggi fondamentali per mantenere la strategia d’investimento efficace nel tempo:
Revisione periodica
È consigliabile verificare l’andamento dei propri investimenti su base trimestrale o semestrale, senza però ossessionarsi con le fluttuazioni quotidiane. Durante questa revisione, è utile confrontare la performance rispetto a benchmark appropriati per valutare se si è ancora in linea con gli obiettivi.
Ribilanciamento
Nel tempo, alcune asset class possono sovraperformare altre, alterando l’allocazione iniziale. Il ribilanciamento (annuale o quando l’allocazione si discosta significativamente da quella target) ripristina la composizione originale del portafoglio, favorendo la disciplina di “comprare basso e vendere alto”. Questo processo aiuta a mantenere il livello di rischio coerente con la propria tolleranza.
Aggiustamenti strategici
Al variare della situazione personale (età, obiettivi, tolleranza al rischio), potrebbe essere necessario modificare la strategia d’investimento. Eventi significativi come matrimonio, nascita di figli o avvicinamento alla pensione possono richiedere un riesame dell’intera strategia. Questi cambiamenti dovrebbero essere graduali e pianificati, non reazioni a movimenti di mercato.
10. Evitare errori comuni e riconoscere le truffe
Anche gli investitori esperti possono cadere in trappole comportamentali o, nei casi peggiori, in vere e proprie truffe finanziarie.
Evitare il market timing
Cercare di prevedere quando il mercato salirà o scenderà è come tentare di indovinare il meteo del prossimo mese: quasi impossibile. Anche gli esperti sbagliano continuamente. Meglio investire con regolarità che tentare di entrare nel “momento perfetto”.
Non basarsi solo sulle performance passate
“Questo fondo ha guadagnato il 30% l’anno scorso!” Frasi come questa sono trappole pericolose. I risultati passati non garantiscono quelli futuri. Un investimento che ha fatto faville ieri potrebbe deludere domani. Concentrati invece sulla solidità e sulla qualità di ciò in cui investi.
Resistere alle pressioni del mercato
Quando tutti comprano lo stesso investimento, spesso il prezzo è già gonfio. Quando tutti vendono presi dal panico, i prezzi sono già crollati. Seguire il gregge significa quasi sempre comprare caro e vendere a poco. Meglio avere una strategia e seguirla con calma.
Limitare l’iperattività nelle transazioni
Ogni volta che compri o vendi, paghi commissioni. Troppe operazioni erodono i guadagni. È come forare una botte: anche piccoli buchi fanno perdere molto vino col tempo. Scegli bene i tuoi investimenti e poi abbi la pazienza di tenerli.
Riconoscere le truffe e le promesse ingannevoli
“Guadagna 10.000 euro al mese con soli 10 minuti al giorno!” Se vedi messaggi come questo, accendi tutte le spie d’allarme. Nel mondo degli investimenti, se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, quasi sempre è una truffa. Nessuno regala soldi, nessuno ha scoperto formule magiche per arricchirsi senza rischi.
Ecco i segnali che dovrebbero farti scattare un campanello d’allarme:
- App o sistemi automatizzati che promettono rendimenti straordinari
- “Esperti” sui social che mostrano stili di vita lussuosi ma senza qualifiche verificabili
- Investimenti basati sul reclutamento di nuovi partecipanti (tipici schemi piramidali)
- Offerte con urgenza artificiale: “Solo oggi, occasione irripetibile!”
- Investimenti in giurisdizioni con scarsa regolamentazione finanziaria
Ricorda: costruire un patrimonio è come costruire una casa, richiede tempo e pazienza. Chi ti promette un castello in un giorno vuole solo il tuo denaro, non il tuo successo.
Conclusione
Investire oggi significa navigare un mare di informazioni e possibilità. I punti fondamentali da seguire, restano però sempre gli stessi: definire obiettivi chiari, costruire un portafoglio diversificato e mantenere la disciplina nonostante la volatilità dei mercati.
La differenza tra chi ottiene risultati e chi fallisce raramente sta nella capacità di previsione, ma quasi sempre nella preparazione iniziale e nella coerenza con la propria strategia, soprattutto nei momenti di maggiore turbolenza dei mercati. Per chi vuole vedere i propri risparmi crescere nel tempo, agire con costanza e pazienza resta ancora la strada più efficace, ben più di qualsiasi formula magica o sistema sofisticato che promette guadagni rapidi.
FAQ
Qual è il momento migliore per iniziare a investire?
Il momento migliore per iniziare a investire è oggi stesso. Grazie all’interesse composto, iniziare prima fa una grande differenza nel lungo periodo. Come mostrato nell’articolo, un 35enne che investe per la pensione dovrà versare circa 335€ al mese, mentre ritardando di 10 anni la cifra necessaria quasi raddoppia a 650€ mensili. Investire oggi, anche con piccole somme, significa dare al proprio capitale più tempo per crescere.
Quanto denaro serve per iniziare a investire oggi?
Non serve un grande capitale per iniziare a investire. Molti investitori utilizzano piani di accumulo (PAC) che permettono di investire anche piccole somme, a partire da 50-100€ al mese. L’importante è la regolarità più che l’importo iniziale. Le moderne piattaforme d’investimento hanno abbassato notevolmente le barriere d’ingresso, rendendo accessibile a tutti la possibilità di investire oggi anche con budget limitati.