Usama Al Shahmani, scrittore e poeta iracheno, rifugiato in Svizzera, ci ricorda il potere liberatorio della cultura in tempi di crisi. Durante l’evento “Più libri più liberi”, ha condiviso la sua visione su come la cultura rimanga l’unica vera democrazia in un mondo che sembra piegarsi sotto il peso della violenza e del radicalismo.
Dal Palcoscenico Iracheno alle Montagne Svizzere
Nato a Bagdad nel 1971, Al Shahmani ha trovato rifugio in Svizzera vent’anni fa, sfuggendo alla persecuzione per una pièce teatrale che criticava apertamente il regime di Saddam Hussein. La sua esperienza di vita, tra la paura e la censura, si riflette profondamente nei suoi lavori, che spaziano dalla poesia al romanzo.
“Quando migrano, gli uccelli sanno dove andare”: Un Viaggio Intimo e Universale
Nel suo ultimo romanzo, Al Shahmani esplora le radici della propria giovinezza in Iraq, l’oppressione durante l’era di Saddam e la dolorosa decisione di abbandonare il proprio paese. Attraverso le pagine, il lettore viaggia dentro la mente di chi ha vissuto l’oppressione e si è rifugiato nella cultura come unica salvezza.
Il Ruolo della Cultura nella Lotta per la Democrazia
Durante il suo intervento, Al Shahmani ha sottolineato come la cultura possa essere un rifugio sicuro e un mezzo di resistenza contro l’oppressione. “In una situazione come questa, continuare a sperare è molto difficile,” ha detto, riflettendo su come il radicalismo stia cambiando le forme di manifestazione, diventando sempre più aggressivo.
Riflessioni sulla Patria e l’Identità
Il romanzo non è solo un racconto di fuga e sopravvivenza, ma anche una meditazione su cosa significhi “patria”. Al Shahmani la descrive non in termini politici, ma come un mosaico di ricordi personali, come l’albero preferito dall’infanzia o la nonna. Questa visione intima si contrappone al concetto di una democrazia “imposta” dall’alto, che lo scrittore reputa inefficace e non autentica.
Prossimi Passi nell’Universo Letterario di Al Shahmani
Guardando al futuro, Al Shahmani ha anticipato il suo prossimo progetto letterario, “Nel profondo del Tigri dorme una canzone”, che esplorerà la comunità ebraica di Baghdad tra il 1930 e il 1950. Inoltre, è prevista la pubblicazione di un’antologia di poeti svizzeri contemporanei, curata da lui, che promette di essere un altro tassello importante nel suo percorso di esplorazione culturale.
Conclusioni di ViralNews
Nel dialogo con Usama Al Shahmani, emergono questioni profonde su come la cultura possa effettivamente fungere da strumento di democrazia in un mondo in tumulto. ViralNews invita i lettori a riflettere sulla potenza della cultura non solo come mezzo di espressione personale, ma come veicolo di cambiamento sociale e politico. In un’epoca di incertezze globali, forse è proprio nel dialogo tra le pagine di un libro che possiamo trovare le risposte per un futuro più equo e libero.