Trento, 1 agosto 2013. – * Whirpool, Malgara, e Subaru sono solo alcuni dei nomi della crisi e del mercato globale in trasformazione. Piccole imprese chiudono o nel migliore dei casi licenziano. Il M5S mira a tutelare i lavoratori, e non i posti di lavoro, creando un contesto per facilitare l’attività di impresa e non solo per finanziarla, oltre a voler rafforzare lo strumento del reddito minimo garantito a livello provinciale. Dal 2008 la disoccupazione in Trentino è raddoppiata. Ora siamo al 7,6%, un livello prossimo a quello del Nord Est che è del 8,6%. I numeri della crisi dell’edilizia evidenziano inesorabilmente il fallimento della politica economica della PAT che ha gettato milioni come un giocatore alla roulette. I contributi a pioggia a settori in declino, le cosiddette manovre anticongiunturali o anti-crisi, non sono serviti a nulla. Nonostante ciò si procede senza delineare un chiaro modello di sviluppo. La logica del voto di scambio e del modello padrone-cliente continua ad accentuare le debolezze del sistema economico locale. L’iniziativa economica è una prerogativa degli attori sociali e non della Provincia, la quale invece deve garantire la partecipazione dei cittadini nelle decisioni che li riguardano e la loro azione di controllo nelluso dei fondi pubblici. * Candidato presidente alle elezioni provinciali di Trento per il M5S
]]>Dobbiamo tutelare i posti di lavoro, dalla Provincia stop a contributi a pioggia
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