Trento, 9 giugno 2012. – Cari lettori di Trentino Libero, leggo dai quotidiani locali le vicende legate ai due, pardon, tre ennesimi carrozzoni che mamma provincia ( cioè noi ) si appresta a finanziare coi soldi pubblici ( cioè i nostri ). E veniamo ai tre carrozzoni, cominciando dal primo. L’ aeroporto di Bolzano. Il presidente della P.A.T. Dellai ha deciso che va sostenuto. Entra in partnership coi cugini bolzanini per evitargli il fallimento, senza neppure porsi il problema di un rilancio sostenibile. Sarebbe piu’ opportuno dire, lancio, visto che non è mai decollato. Così ci troveremo cornuti e mazziati. Cornuti, perché non abbiamo neppure la comodità in loco come i bolzanini. Mazziati, perché pagheremo senza avere ristorni, ne economici e neppure d’indotto. I turisti piuttosto che farsi spennare dalle tariffe dei voli bolzanini (fra le più care del mondo ), preferiscono altre mete. Ma tanto come sappiamo, paga pantalone, cioè noi. Muse e Museo delle Albere. Prima si creano i carrozzoni, poi ci si domanda come si fa a riempirli. Dopo aver speso ingenti somme di danaro pubblico nasce il problema di come utilizzarli. I cervelloni di mamma provincia perché non si sono posto prima il problema? Il perché e’ presto detto. Interessi. Abbiamo scomodato uno dei più illustri ( e pagati ) architetti del mondo per realizzare un sito avveniristico che adesso non si sa come utilizzarlo. Vergogna! Museo delle Albere, esisteva già. Ristrutturato e finanziato coi soldi pubblici ( sempre i nostri ) doveva rinascere in una cornice naturale a ridosso del nostro fiume Adige. Invece no. Si costruisce un mostro di modernità per contrastarlo architettonicamente, così si crea una competizione fra vecchio e nuovo. Si . Fra vecchi e nuovi sprechi! Come finirà lo sappiamo di già . Si riempiranno, intanto di nuovi addetti, con aggravio dei costi che saranno di diversi milioni di euro l’ anno. Qualche intelligente di turno poi, lautamente finanziato dall’ ente pubblico ( coi nostri soli ), cercherà di scoprire l’ acqua calda. Infine ci si sarà come di consueto, la vetrina delle inaugurazioni in pompa magna ( analogia delle parole : MAGNA ), coi politici pronti a strattonarsi per un posto in prima fila, e avanti con… gli scavi…. Infine per giustificare e nascondere gli errori commessi si rimetteranno in moto ” le solite vacche di Fanfani” dei nostri amministratori per organizzare le visite guidate degli scolari. Ovviamente con l’ unico scopo di fare numeri e poterli poi sbandierare al vento. Ci vorrebbe un po’ di vento. Certo, ma solo per cambiare la nostra classe politica da troppo tempo impegnata a sperperare i nostri soldi, alla faccia della crisi. E come diceva il grande TOTO’ … e io pago…. A presto. Il (vostro) Cittadino Attento
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