Trento, 7 gennaio 2016. – Amo Karl Lagerfeld più di Nanni Balestrini, è un problema? Anche se Piero Cudini scrisse che Mario Luzi è “tanto mediocre quanto sopravvalutato”, posso amare anche Mario Luzi? E se B. dice che “Mario Luzi non ha mai fatto un cazzo”, posso punire B., che non ha mai fatto un cazzo? Certo: B. mi chiede di scrivere la metà di un commento a Petrarca, a nome suo, e pagato. Io dico che va bene, come un perfetto ghost (& writer), e l’ultimo giorno gli dico: non ti do niente, perché non ho fatto niente.Allora B. dice che l’ho messo nei guai con il professor P., e il professor P. è chi mi dice “lei è singolare” (e perché lo dice? Sono all’auditorium di Roma con i poeti, e invece di leggere poesie mi metto a raccontare una storia; mi tolgo il ruolo e mi invento un carisma, per cinque minuti, va bene? Oh – i piccoli scandali dell’Accademia. Ma al pubblico è piaciuto e solo questo è importante). Se il milanese puro mi dice che “i deboli devono soccombere”, si deve preparare al fatto: io sarò più animale di lui. Il Rotary di Macerata ha celebrato Remo Pagnanelli. Come animale, non trovo belli i tavoli del dopocena, fotografati su “Cronache Maceratesi”. Come intellettuale, apprezzo l’edizione delle poesie, a cura del Rotary; ma l’animale non ama la poesia nella cena, se il poeta è chi ha detto “sotto la Loggia / dei Mercanti amici si spartivano / la mia carne fresca e saporita”. Certo, “il mondo vivrà dopo di me, poiché la ruota / è ben fissa, malgrado il Costruttore / sia morto durante la fatica”. E perché Pagnanelli si è ucciso? È una domanda sbagliata. Contro chi si è ucciso? Già. “La purezza è un vessillo luttuoso”, e voi, essi, il mondo, nessuno è puro, tra i morti-viventi di Macerata. E dopo? “Dopo starò a guardarvi da qualche parte”, “come da un esterno si guarda un interno”, mentre si mangia la carne fresca, che a Macerata si chiama ciccia. Nelle mie violenze faunesche non c’è stata nessuna leggerezza, veramente. Mai. Nessuna ostentazione gratuita, né prima né dopo: ma solo una giustizia surreale, che libera e isola la bestiaccia. E la bestiaccia ama Lagerfeld, e non ama Balestrini; studia Pasolini e Bousquet, ma ama anche Tondelli e Giacinto Scelsi, Cixous e Twombly. Bisogna mangiare poco, e da soli, il più possibile. La poesia non c’entra niente. Confusione? Certo, confusione; e morsi, balocchi, profumi e sospiri: alla grande e con piacere, ogni volta.
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