Guglielmo Petroni torna a far parlare di sé: con il rilancio di un classico e una novità editoriale, il 2025 celebra 80 anni dalla Liberazione e 70 dal suo ultimo lavoro pubblicato.
Un Classico Rivisitato e una Novità Dimenticata
In un mondo che corre veloce, c’è chi sa fermarsi un attimo per guardare indietro e riscoprire le gemme del passato. Guglielmo Petroni, scrittore, partigiano, e intellettuale di spicco del Novecento italiano, ci regala ancora insegnamenti attraverso le pagine dei suoi libri. Il 25 aprile, in coincidenza con l’anniversario dell’ottantesimo anno dalla Liberazione d’Italia, le librerie si apprestano a celebrare Petroni non con uno, ma con due significativi eventi editoriali.
Da un lato, la riedizione di “Il mondo è una prigione”, pubblicato per la prima volta nel 1945 e considerato un pilastro nella letteratura sulla Resistenza. Dall’altro, il meno conosciuto “Le lettere da Santa Margherita”, che ritorna sugli scaffali a 70 anni dall’ultima pubblicazione, arricchito da una selezione di Scritti morali che tracciano l’evoluzione del pensiero politico e sociale dell’autore dal 1930 al 1986.
Petroni, Non Solo Scrittore ma Anche Pittore
Il rinnovato interesse per Petroni non si limita solo alla letteratura. A Lucca, la sua città natale, si è conclusa recentemente la mostra “Guglielmo Petroni – Il segno e la parola”, che ha esplorato le sue prime espressioni artistiche come pittore e critico d’arte. Questa esposizione, durata quasi tre mesi, ha offerto una visione completa dell’artista, dimostrando come il suo talento non fosse confinato solamente alle parole scritte.
Dalle Umanità alle Barbare Umanità
Il valore di “Il mondo è una prigione” non risiede solo nel suo contesto storico di riferimento, ma nel modo in cui esso dialoga con il presente. Alessandro Portelli, nella sua prefazione alla nuova edizione, sottolinea come il libro trascenda il racconto della Resistenza per interrogare il nostro “oggi”. Le domande che Petroni poneva nel dopoguerra sono ancora attuali, un monito a non dimenticare le lezioni del passato mentre si affrontano le sfide del presente.
Conclusioni di ViralNews
In un’epoca in cui la memoria storica sembra sfuggire sempre più velocemente dalle nostre mani, la figura di Guglielmo Petroni emerge come un faro di consapevolezza e impegno culturale. Le sue opere non sono semplicemente libri da leggere, ma strumenti per comprendere meglio chi siamo e da dove veniamo. Queste nuove edizioni non sono solo una celebrazione di un anniversario, ma un invito a riflettere su come il passato plasmi incessantemente il nostro futuro. Portiamoci Petroni sempre con noi, non solo come testimonianza del ’45, ma come chiave di lettura critica del 2025.