L’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, si trova davanti a un bivio giuridico che potrebbe segnare un nuovo capitolo della sua vita. Oggi, davanti al tribunale di Sorveglianza di Roma, verrà decisa la possibilità di concedergli la semilibertà, dopo anni di carcere a seguito della tragedia del Giglio che ha scosso l’Italia e il mondo.
Un tragico incidente che ha cambiato le leggi del mare
Ricordiamo tutti quel fatidico 13 gennaio 2012, quando la Costa Concordia, con a bordo migliaia di passeggeri, si schiantò contro gli scogli dell’Isola del Giglio. La manovra, tristemente nota come “l’inchino”, causò la morte di 32 innocenti e il naufragio di un colosso dei mari. Schettino venne arrestato solo tre giorni dopo l’incidente e la sua vicenda giudiziaria iniziò a prendere forma in maniera rapidissima e tumultuosa.
Il percorso giudiziario di Schettino
Dopo un arresto iniziale, seguito da periodi di domiciliari e obblighi di dimora, Schettino è stato condannato nel febbraio 2015 a 16 anni di reclusione. La sentenza, confermata in Cassazione nel maggio 2017, lo colpevolizzava di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo e abbandono dell’imbarcazione. Da allora, Schettino è stato detenuto nel carcere di Rebibbia, dove ha mantenuto una condotta esemplare che gli ha permesso di accedere a permessi premio e a un lavoro all’interno delle strutture carcerarie.
La richiesta di semilibertà
L’avvocato di Schettino, Paola Astarita, ha avanzato la richiesta di semilibertà per il suo assistito, sottolineando non solo il comportamento irreprensibile del comandante durante la detenzione, ma anche il suo contributo alla digitalizzazione di alcuni processi interni al carcere. La decisione, attesa per martedì, potrebbe permettere a Schettino di lasciare il carcere durante il giorno per un lavoro esterno, aprendo così un nuovo capitolo nella sua vita post-condanna.
“Io mi auguro che vinca non il mio assistito ma il diritto”, ha dichiarato Astarita, evidenziando la speranza in una giustizia che possa riconoscere anche il percorso di redenzione personale.
Conclusioni di ViralNews
La vicenda di Francesco Schettino continua a dividere l’opinione pubblica tra chi vede in lui il solo colpevole di una tragedia evitabile e chi, invece, può intravedere le sfumature di un caso complesso, in cui errori, panico e responsabilità si intrecciano inestricabilmente. La decisione del tribunale di Sorveglianza non sarà solo un verdetto su un uomo, ma potrebbe anche diventare un simbolo di come la giustizia gestisce il concetto di redenzione. In attesa di scoprire quale sarà il futuro di Schettino, resta il ricordo indelebile di una notte che ha cambiato per sempre le vite di molti e le norme della sicurezza marittima internazionale.