In una calda estate del 1667, Gian Lorenzo Bernini, scultore supremo e figura dominante dell’arte barocca, si trova al centro di una turbolenta controversia. Francesca Bresciani, talentuosa intagliatrice di lapislazzuli, lo accusa apertamente di slealtà finanziaria. Questo confronto storico, carico di tensione e di lotta per il riconoscimento, è il cuore pulsante di “Lettere a Bernini”, l’ultima fatica letteraria e teatrale di Marco Martinelli, che si prefigge di esplorare le intricate dinamiche di potere e creatività nella Roma del XVII secolo.
Un Palcoscenico di Emozioni e Storia
Il 3 dicembre segna l’apertura di questo spettacolo ad alta densità poetica al Teatro Rasi di Ravenna, dove rimarrà in scena fino al 15 dello stesso mese. Una coproduzione di Albe/Ravenna Teatro e Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale, lo spettacolo vede Marco Cacciola dare voce a Bernini, alternando italiano e napoletano, in un flusso di sentimenti contrastanti che dipingono un uomo tanto geniale quanto tormentato.
Tra le Pagine di un Libro
Il testo teatrale non vive solo sul palco. È anche un libro pubblicato da Einaudi nella collana Teatro, disponibile per gli appassionati di dramma e storia. Marco Martinelli lo presenterà il 7 dicembre al Teatro Rasi, in un dialogo aperto con Mauro Bersani, probabilmente discutendo del processo creativo e delle sfide di portare una figura così complessa come Bernini a nuova vita.
L’Influenza di un Rivale
Curiosamente, l’ispirazione per questo profondo esame di Bernini nasce da una visita di Martinelli e Montanari alla Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, capolavoro del rivale di Bernini, Francesco Borromini. Da questa esperienza nasce un interesse che gradualmente si trasforma in un’ossessione per la figura di Bernini, esplorando le sue contraddizioni e la sua grandezza, non solo come artista ma come uomo di teatro.
La Tragedia Personale e la Redenzione
Il suicidio di Borromini introduce un elemento di pietas nella narrazione di Bernini, un momento di umanità che contrasta con la sua furia precedente. Martinelli sottolinea come Bernini fosse un uomo di estreme contraddizioni, capace di grandi violenze ma anche di profonda umanità, un tema che risuona con particolare forza in un’era di polarizzazione e giudizio facile come la nostra.
Un Tour Teatrale Imminente
Dopo il debutto a Ravenna, lo spettacolo “Lettere a Bernini” proseguirà il suo viaggio attraverso l’Italia, con rappresentazioni programmate a Genova, Milano, Modena, Palermo e Napoli nel corso del 2025, offrendo a un vasto pubblico l’opportunità di confrontarsi con questa figura titanica dell’arte e della cultura italiana.
Conclusioni di ViralNews
“Lettere a Bernini” non è solo uno spettacolo teatrale o un libro: è un ponte tra passato e presente, un invito a riflettere sulla natura umana, sull’arte e sul potere. In un mondo dove l’arte spesso si scontra o si fonde con il commercio e la politica, la figura di Bernini ci ricorda che anche i giganti erano umani, con tutte le loro glorie e miserie. Martinelli, attraverso il suo lavoro, ci invita a esplorare queste profondità con un occhio critico ma anche compassionevole. La storia di Bernini e Bresciani non è solo un eco del passato, ma un specchio per il nostro tempo, un’opera che merita di essere vista, letta e discussa.