In un’epoca in cui ogni centimetro di spazio sembra essere sovraccarico di significati e stimoli, il coreografo belga Wim Vandekeybus sfida le convenzioni con la sua ultima creazione, Void. Presentata in collaborazione con l’Emilia Romagna Teatro, questa opera sarà in scena il 16 gennaio alle 20.30 al Teatro Bonci di Cesena e il 18 gennaio alle 19 al Teatro Storchi di Modena.
Un Pioniere della Danza Contemporanea
Riconosciuto come uno degli esponenti chiave della “ondata fiamminga”, Vandekeybus ha continuamente spostato i confini dell’espressione artistica. La sua carriera, iniziata negli anni ’80, è un tessuto di ricerca incessante nel campo della danza, del cinema e della fotografia.
Vuoto: Spazio di Possibilità Inesplorate
Void non è solo una performance di danza; è un’esplorazione filosofica del concetto di vuoto. “Spesso pensiamo allo spazio vuoto come privo di significato”, afferma Vandekeybus, “ma immaginate una sala d’attesa in un ospedale dove nessuno parla. Sembra vuota, ma sotto la superficie si muovono molte cose”. In Void, l’assenza diventa la tela su cui si dipingono movimenti e storie personali.
Un Palcoscenico di Emozioni e Memorie
La scena di Void riflette la visione di Vandekeybus come fotografo e regista: minimale, con fondali volatili e luci dinamiche che creano ambienti in continuo mutamento. I danzatori, provenienti da diverse culture e fasce d’età, non sono solo interpreti ma co-creatori. Essi attingono dalle proprie esperienze personali e familiari, parlando anche le loro lingue madri, per costruire i loro personaggi. Questo rende ogni performance unica e profondamente personale.
Una Fusione di Suoni e Storie
La colonna sonora di Void, creata in collaborazione con il giovane compositore belga Arthur Brouns, è un tessuto sonoro che integra elementi elettronici e orchestrali. Si aggiungono i pezzi del batterista belga Lander Gyselinck e influenze del New York Jazz, creando un paesaggio sonoro che accompagna e amplifica le narrazioni sul palco.
Conclusioni di ViralNews
Void di Wim Vandekeybus ci invita a riflettere sulle potenzialità nascoste negli spazi vuoti delle nostre vite. In un mondo dove l’iper-connettività spesso ci allontana dalla vera essenza delle cose, Vandekeybus e la sua troupe ci ricordano che, a volte, è nel silenzio e nel vuoto che le storie più profonde prendono forma. Non perdete l’opportunità di vivere questa straordinaria esplorazione del vuoto e delle sue infinite possibilità narrative.