Trento, 23 agosto 2013. – a cura dell’Ufficio stampa del M5S Nonostante la L.P. n.7/1997 sancisca che il sistema organizzativo della Provincia si basa sul principio della distinzione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e funzioni di gestione, di fatto, utilizzando sapientemente il potere discrezionale di cui gode nella scelta delle modalità di svolgimento dei concorsi, la Giunta si sceglie i propri dirigenti, vanificando il concetto di pubblico concorso come trasparente opportunità di accesso alla carriera direttiva. Nel momento in cui un posto resta vacante, viene nominato temporaneamente un facente funzione, persona scelta dal dirigente generale. Succede poi che sembra a tutti naturale che a ricoprire anche stabilmente quel posto debba essere lo stesso facente funzione ed è in questo senso che, per assicurare che il concorso sia vinto dalla persona facente funzione, si escogitano meccanismi e scelte che discriminano eventuali altri candidati, ad iniziare dai requisiti per l’ammissione al concorso. Ha quindi un grande valore simbolico il ricorso che ha riguardato l’impugnazione di un bando di concorso pubblico per esami per l’accesso alla qualifica di dirigente, vinto recentemente dalla nostra attivista e candidata alle prossime elezioni provinciali Giuliana Grandi. Il Tar sentenzia che “…il bando appare immotivato, risulta contraddittorio ed è inadeguato, tenendo conto che il potere discrezionale da esercitare non può mai sconfinare nell’arbitrarietà delle scelte…”. Accoglie quindi il ricorso con conseguente annullamento del concorso in questione. La revisione della spesa ha imposto tagli sulla dirigenza ed anche qua si è aggirato l’ostacolo gettando fumo negli occhi alla pubblica opinione. L’assessore Gilmozzi ha avviato nel 2011 un percorso di riorganizzazione della Provincia, che tra l’altro costa qualche centinaia di migliaia di euro, ancora in atto; di questo percorso fa parte anche la riduzione del numero di Dipartimenti, Servizi e Uffici. Comunque la Provincia ha continuato a bandire nuovi concorsi e nell’ultimo anno sono più di 30 i concorsi per dirigente o direttore banditi ed espletati. Esemplare la delibera di Giunta n.608 del 5 aprile 2013 con oggetto la riorganizzazione delle strutture di terzo livello di alcuni dipartimenti, nella quale, a fronte delle prime pagine dove viene riportato l’elenco delle strutture soppresse con data 1 maggio, girando pagina si trova poi l’elenco dei nuovi incarichi nel frattempo istituiti con decorrenza 1 maggio dove spostare i direttori. Alla luce di tutto ciò il Movimento 5 Stelle, per far fronte all’eccessivo potere dei dirigenti generali, nominati dalla Giunta, e ai relativi conflitti di interesse, propone: – l’eliminazione del primo livello dirigenza, Dirigenti Generali; – la riduzione delle nomine di dirigenti e funzionari in enti, società ed altri organismi, alle sole partecipazioni istituzionali della PAT e comunque escludendone compensi aggiuntivi; – il progressivo ulteriore contenimento del numero dei Dirigenti di Servizio, determinazione del tetto massimo retributivo, inserimento di criteri e procedure di valutazione obbligatoria da parte del personale; – i concorsi saranno per incarichi a tempo determinato, trascorso il quale tempo la persona ritorna o al suo lavoro, se esterno, o alle mansioni di funzionario se interno; – l’eliminazione della facoltà per la Giunta provinciale di scegliere ad hoc le modalità di svolgimento dei concorsi: le regole devono essere definite a monte; – la definizione di nuove regole per i concorsi pubblici: es. presenza di membri esterni nella commissione d’esame e con la condizione che gli stessi non abbiano rapporti di consulenza con l’ente pubblico. In ogni commissione sarà inoltre presente una sorta di giudice popolare, un cittadino estratto a sorte, previa verifica di alcuni requisiti di base.
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