Un’opera lirica che trasforma il palcoscenico in un tempio dell’anima: il 25 ottobre 2023, il Teatro delle Muse di Ancona ha inaugurato la sua stagione lirica con una versione rivoluzionaria di “Nabucco” di Giuseppe Verdi, diretta da Mariano Bauduin.
Il Sacro e il Profano si Intrecciano in una Danza di Stoffe e Colori
In questa nuova produzione, l’approccio del regista Mariano Bauduin ha trasformato l’opera in un oratorio spirituale, liberandola dai vincoli di un contesto storico definito. La scelta di elementi scenici minimalisti e l’utilizzo di tecniche di trucco ispirate al teatro Kabuki giapponese hanno elevato il dramma a una dimensione quasi mistica.
Un Cast Eccezionale in un’Atmosfera Incantevole
Sul palco, circa settanta artisti tra coristi, figuranti e solisti hanno dato vita a questa visione unica. Ernesto Petti ha brillato nel ruolo di Nabucco, dimostrando una versatilità vocale impressionante, mentre la performance di Rebeka Lokar come Abigaille ha catturato l’attenzione del pubblico, nonostante una leggera traccia di nervosismo nella voce di Irene Savignano (Fenena).
La Magia della Musica e del Simbolismo
Il maestro Gyorgy Gyorivanyi Ràth, alla guida dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana e del Coro Lirico Marchigiano Bellini, ha offerto un’interpretazione fedele alla partitura originale di Verdi, ma con un tocco di sobrietà che si allineava perfettamente con la regia di Bauduin. Elementi scenici come un cavallo costruito artigianalmente e l’uso di tessuti colorati per rappresentare luoghi iconici come il tempio di Salomone e la torre di Babele hanno aggiunto un ulteriore livello di significato allo spettacolo.
Conclusioni di ViralNews
Il “Nabucco” al Teatro delle Muse non è stato solo un evento lirico, ma un vero e proprio viaggio nell’anima. Questa produzione dimostra come il teatro possa essere un luogo di ricerca interiore e di riflessione sulla propria identità e appartenenza. Che cosa ci dice questo riguardo al potere rigenerante dell’arte? Forse, in tempi di conflitti e divisioni, la risposta può trovarsi in una sala teatrale, tra le note di un’opera immortale.