Trento, 16 dicembre 2015. – Siamo in attesa delle decisioni che verranno prese (da chi?) entro la fine del mese sulla localizzazione del NOT (che per noi è il Nuovo Ospedale di Trento) come aveva garantito il presidente della Provincia, l’ubiquitario dottor Ugo Rossi. Siamo in attesa, inoltre, delle decisioni della procura della repubblica, sollecitata non solo dal clamoroso azzeramento del Consiglio di Stato (e prima del Tar di Trento) dell’appalto per la costruzione del NOT nell’area di via Mas al Desert, vinto dalla cordata guidata da Impregilo, ma anche dall’esposto-denuncia dell’ex consigliere provinciale – regionale Caterina Dominici, di qualche settimana fa. Gli uffici (cioè i magistrati, a cominciare dal procuratore capo) della procura hanno avviato o avranno intenzione di avviare l’indagine? E la procura della corte dei conti si è mossa o si muoverà per accertare eventuali danni erariali di cui la responsabilità politico-amministrativa è facilmente individuabile? Domande legittime e scontate. Intanto, è certo che non sarà il ” progetto di finanza” a realizzare l’opera, il cui costo è stimato sui 300 milioni di euro, bensì, per la metà soccorrerà la Provincia con il proprio bilancio e l’altra metà con un prestito europeo. Tentare di far chiarezza sulla vicenda, è dovere morale prima che giuridico. Per questo, cioè per assolvere al nostro dovere morale, ci sforziamo di contribuire, partendo dai documenti ufficiali. Emblematica (anche per il titolo) è la mozione n. 576/XIV ” Revoca dell’appalto per la costruzione del nuovo ospedale del Trentino” presentata da alcuni consiglieri (primo firmatario Giuseppe Filippin) il 29 aprile 2013. Il documento va in discussione a tempo di record (seduta del 9 maggio 2013), ma viene inesorabilmente respinto: con 9 voti favorevole, 2 astenuti e 21 contrari (L’Adige di venerdì 10 maggio 2013). All’epoca, l’assessore provinciale alla salute è l’odierno, ubiquitario presidente della Provincia. Nel dibattito, tra gli altri, interviene il consigliere Mauro Delladio, uno dei firmatari della mozione, che così si esprime ” la finanza di progetto non è altro che l’apice dell’arroganza di un gruppo di soggetti, legati da plurimi vincoli, che al fine di ottenere pubbliche risorse, crea un sistema di società private, verso le quali l’ente pubblico dirotterà ingenti risorse finanziarie della comunità trentina” ( da leggere l’ intervento del consigliere Delladio). Le accuse di Delladio sono riprese dal Manifesto con una serie di articoli : ” Strani affari e finanza creativa in corsia” del 24 luglio 2013, ” La matrioscka alpina tra Dinasty e Mosca” del 19 ottobre 2013, ” Ue, Antifrode nel mirino” del 5 febbraio 2014. Degna di nota, oltre ai numerosi atti ispettivi del consigliere Delladio di cui Trentino Libero ha dato notizia, è l’interrogazione n. 119 del consigliere della Regione Veneto Pietrangelo Pettenò presentata il 2 maggio 2013, dal titolo ” Una scuola di medicina a Trento – Project financing fra Trento e Padova”. Già l’8 marzo 2013, uno scandalo di vaste proporzioni coinvolge la Società Mantovani spa (che ha gestito anche lo sviluppo complessivo del progetto per la realizzazione del Centro di protonterapia di Trento), una delle più importanti imprese di costruzioni del Veneto, venuto alla luce in quei giorni, con l’arresto di alcuni personaggi eccellenti per frode fiscale e fondi neri, spinge il PD a presentare la proposta di istituzione di una commissione consiliare di inchiesta sottoscritta da tutti i gruppi consiliare e persino dal presidente Zaia. Alla commissione di inchiesta viene assegnato il compito di ” verificare procedure, costi e tempi di affidamento, aggiudicazione e realizzazione dei lavori pubblici di competenza regionale, con particolare riguardo a quelli eseguiti con il project financing”. La commissione dovrà inoltre verificare, a partire dal 2005, “gli eventuali rapporti intercorsi e intercorrenti tra le società partecipate dalla Regione e soggetti aventi sede all’estero” Ma chi sono i personaggi a cui il consigliere Delladio si riferisce? Di loro, parleremo nella prossima puntata! Precedenti: Dove andrà il NOT (Nuovo Ospedale di Trento)? Già deciso: a Mattarello! Dibattito sul NOT: sotto traccia la denuncia di Caterina Dominici (seconda puntata)
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