In un’operazione che sembra tratta da un romanzo di suspense economico, la Guardia di Finanza di Thiene ha messo a segno un colpo magistrale contro una rete di imprese e individui che avevano creato un vero e proprio impero basato su crediti d’imposta fittizi. Benvenuti nel mondo sommerso del Bonus facciate 90%, dove la finanza si scontra con la criminalità organizzata.
Il Blitz di Thiene: Un Colpo al Cuore del Sistema
Il 23 novembre, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Vicenza, è stato eseguito un sequestro preventivo “impeditivo” che ha colpito i crediti d’imposta per oltre 10 milioni di euro. Questi crediti erano stati accumulati e detenuti da 32 tra imprese e persone fisiche distribuite in un’ampia geografia del crimine che tocca le province di Firenze, Bologna, Venezia, Roma, Milano, e altre.
La Caduta di una Srl e le Cessioni Sospette
Il fulcro dell’indagine gravita attorno al fallimento di una società a responsabilità limitata. Originariamente con sede in provincia di Firenze fino all’ottobre 2019, questa società si trasferì e fu dichiarata fallita anche nella provincia di Vicenza. Pochi giorni prima del fallimento, il legale rappresentante della società cedette crediti d’imposta per un valore astronomico, superiore ai 10 milioni di euro.
Questi crediti, in un gioco di passaggi rapidi e nebulosi, sono stati successivamente ceduti a nove imprese, alcune delle quali già note alle forze dell’ordine come evasori totali o coinvolte in indagini per reati finanziari.
Il Castello di Carte dei Crediti Fittizi
Le indagini hanno rivelato un sistema articolato e ben oleato. I crediti erano stati generati e ceduti falsamente attestando su una piattaforma web dell’Agenzia delle Entrate, l’esecuzione di lavori inesistenti di ristrutturazione su 67 immobili. Questi immobili, situati a Parma, Rosolina e Eraclea, erano identificati con dati catastali improbabili e, per la maggior parte, inesistenti nelle banche dati nazionali.
Conclusioni di ViralNews
L’operazione “Facciate Fantasma” mette in luce non solo la creatività dei criminali nel sfruttare le maglie delle leggi per arricchirsi, ma anche l’acume e la determinazione delle forze dell’ordine nel perseguire questi schemi complessi. La questione solleva interrogativi profondi sull’efficacia dei controlli interni e sulla facilità con cui possono essere manipolati sistemi apparentemente solidi. Mentre la giustizia segue il suo corso, ci resta da riflettere su come potenziare le misure di sicurezza e di verifica, in una lotta continua contro la criminalità economico-finanziaria che sembra sempre un passo avanti.