La rinascita della pista da bob Eugenio Monti a Cortina, un progetto che unisce ambizione olimpica e controversie ambientali, politiche e finanziarie.
Un Progetto Olimpico Frenato da Contrasti e Sabotaggi
L’idea di realizzare un nuovo sliding centre nella conca ampezzana per le Olimpiadi 2026 ha acceso gli animi fin dal principio. Il progetto, destinato a ospitare le gare di bob, slittino e skeleton, si è scontrato con una serie di ostacoli che vanno dalle immediate polemiche per l’impatto ambientale ai costi elevati, stimati tra i 60 e gli 80 milioni di euro. Le tensioni non si sono limitate a questo: il Piemonte e il Veneto hanno ingaggiato una vera e propria battaglia politica per la localizzazione della pista, con il primo che proponeva la riattivazione della pista di Cesana e il secondo che spingeva per Cortina.
Cronologia di un Cantiere Travagliato
Iniziati nel febbraio 2023 con la demolizione della storica pista, i lavori hanno subito subito una battuta d’arresto a luglio quando l’asta per la realizzazione del nuovo tracciato è andata deserta. Il destino del progetto ha visto una svolta a dicembre 2023, quando il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha rilanciato l’iniziativa con una proposta “che non costerà un centesimo in più agli italiani”. Nonostante la pubblicazione di un nuovo bando di gara da quasi 82 milioni di euro e l’assegnazione del lavoro al gruppo Pizzarotti, il percorso rimane irto di difficoltà.
Tensioni e Sabotaggi: Un Clima di Incertezza
Il clima di tensione è palpabile, tanto che minacce e atti di sabotaggio non sono mancati. L’ultimo, avvenuto la scorsa notte, dimostra che la strada verso le Olimpiadi è ancora lunga e incerta. Il Comitato Olimpico Internazionale, preoccupato dalle tempistiche, ha richiesto l’implementazione di un piano B, con possibili gare a Lake Placid negli USA, una prospettiva che pesa come un macigno sulla credibilità italiana in ambito olimpico.
Conclusione di ViralNews
La situazione della pista da bob di Cortina è emblematica di come grandi eventi sportivi possano trasformarsi in drammi logistici e politici. Tra ambientalismo, regionalismo e sostenibilità finanziaria, il progetto si muove su un terreno minato che mette a dura prova la capacità organizzativa del paese. Da qui alla fiaccola olimpica, il cammino è tutto in salita: riuscirà l’Italia a superare queste turbolenze e a portare a casa un successo tanto atteso? Solo il tempo potrà dircelo, ma una cosa è certa: gli occhi del mondo sono puntati sulla pista da bob di Cortina, teatro di una competizione che va ben oltre lo sport.