Trento, 7 luglio 2020. – Redazione Complessivamente molto favorevoli agli imputati Rosa Zelger Thaler e Goddfried Tappeiner i testi d’accusa sfilati nell’udienza dello scorso 29 giugno davanti al Tribunale di Bolzano, nell’ambito del processo avviato dall’ex procuratore della repubblica di Trento Giuseppe Amato (oggi a capo della procura di Bologna), finito nei giorni scorsi nel calderone della inquietante vicenda Palamara, nei confronti dell’ex presidente del Consiglio regionale e dell’ex presidente di PensPlan, per la capitalizzazione dei vitalizi, ma immediatamente spedito a Bolzano per l’ordinanza del giudice trentino Claudia Miori che aveva ravvisato, invece, la competenza del Tribunale bolzanino. Il maresciallo Massimiliano Mele del nucleo di polizia tributaria di Trento che aveva partecipato alle indagini e collaborato alla redazione della relazione finale, incalzato dalle domande del p.m. e dall’avv. Paolo Fava della difesa degli imputati, non ha saputo spiegare alcune contraddizioni contenute nella relazione, ammettendo che non fosse completa e che dovesse essere integrata da una perizia approfondita. Della necessità di una puntuale rivisitazione aveva avvertito il p.m. trentino che ritenne, invece, sufficiente il lavoro investigativo della Guardia di Finanza. Il segretario generale del consiglio regionale Stefan Untersulzner, altro teste dell’accusa, escusso in quella udienza, ha praticamente fatto scena muta. Interrogato sul fondo di garanzia, istituito dalla legge regionale 2/95, per pagare i vitalizi, il teste si è trincerato in molto “non so” e “non ricordo”. Noi ricordiamo, tuttavia, molto bene che quel fondo, grazie alla contribuzione esclusiva dei consiglieri ( come il presidente Moltrer aveva risposto ad un atto ispettivo) e al rendimento finanziario molto elevato negli anni passati, ammontava all’epoca (2013) della capitalizzazione alla assolutamente non trascurabile somma di circa 350 milioni€. Altri testi saranno sentiti nelle prossime udienze del processo.
]]>Processo Zelger Thaler-Tappeiner: I testi dell’accusa, tra imprecisioni e “non ricordo”
By Redazione2 Mins Read
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