Trento, 9 dicembre 2013. – È l’anno dei due Papi, entrambi legittimi. L’anno dell’uscita di scena di Berlusconi e di Bossi. Dell’apparizione di Matteo Renzi e Matteo Salvini. Del trionfo elettorale di Beppe Grillo. Dello smascheramento del Porcellum: otto anni di maratona, come una maremma amara. È l’anno di uno strano segno genovese: Giullare contro Torre, come nei Tarocchi, per un incubo che non si capisce, a maggio. Che cosa significa? Non lo so. Si vede ma non si spiega. È l’anno di molte morti: tre carismi nati il 18 luglio (Nelson Mandela, don Gallo, Franca Rame), e poi registi, politici, attrici, cantanti. I professionisti della rappresentazione, forse? Forse. Anche i professionisti di una mostruosità istituzionale, come Andreotti e Colombo? Può essere. Il nove dicembre comincia una protesta pacifica. Paolo Barnard è tornato in televisione e sta facendo i passi per una lotta ufficiale. Eugenio Benetazzo ha annunciato riforme che toglieranno il sangue all’Italia. Letta ha scoperto che una generazione è stata saltata: è quella dei quarantenni, ed è la mia. Fantastico. Chi resiste ora è forte. Chi sopravvive allo «sterminio d’oche» – che non sarà una visione montaliana, ma una specie di realtà – vedrà come orientarsi, dopo. La sensazione è che qualcosa – moltissimo, non qualcosa – si sia esaurito, comicamente o tragicamente, caso per caso. Pensando allo sterminio delle piume, ho tradotto anche Nostradamus. Da irregolare, sempre, senza pensare a che cosa significhi Nostradamus. Ho pensato che le Quartine fossero avvertimenti e psicomagie, e sicuramente poesie-poesie, perché no? Forse potrei dire: le ho tradotte perché «io canto»; ma «io canto» è un po’ retorico, e uno si trova sùbito tra Mario Luzi e Laura Pausini. Non ho tradotto Nostradamus per trovare la verità. L’ho tradotto anche per dire «io canto», va bene. Però due negazioni affermano – mi dicono, ma io non parlo così – e se io canto per «non dire nulla» confondo le acque. Il bello è proprio questo: scrivere per eccitare e per eccitarsi, e «io sono contento di eccitarli», come un microSavonarola. Proprio così. Ed ecco qualche profezia di molto testo e poco senso, nella mia traduzione. Sono tutti versi misurati, o sette o undici sillabe, oppure sette e undici nello stesso testo. «Quello che è dentro un pesce, | Ferro e lettera chiusa, | Dichiara guerra ed esce: | Per mare ha la sua flotta | Immensa, quando appare | Alla terra latina» (II 5). «Vicino a delle porte | E dentro due città | Verranno due flagelli | Mai visti così forti, | Dentro la peste fame, | Gente offesa dal ferro | Di fuori, all’immortale | Dio chiedere conforto» (II 6). «Napoli. Siracusa. | Palermo. La Sicilia. | Nuovi tiranni, folgori, | Fuoco del cielo. E forza | Di Londra, Gand, Bruxelles | E Susa: grande strage, | Festa grande e trionfo!» (II 16). «Il sesso degli atleti incarcerato | Eluderà di notte la custodia. | Il signore del campo | Si inganna col linguaggio: | Mancherà alla gente, | Farà pietà a vederlo» (IV 41). E poi questo, come un giudizio sui tempi bui: «Di cinquecento anni | Resta solo il pensiero | Di chi fu l’ornamento | Del proprio tempo. E poi | La chiarezza improvvisa | Per essere felici» (III 94). Si può lanciare una gara profetica? Si chiamerà The Prophecy Slam©, o Il Gioco dell’Oca Definitiva©. Dico sul serio. Si vince un mondo migliore e non è poco. Naturalmente i segni – gli esempi, i più permanenti, come il doppio Papato – appariranno sempre; ma attenzione: ciò che è creduto – o temuto – si realizza, nel bene e nel male. Se lo annotò anche Pavese, il 18 agosto 1950: «La cosa più segretamente temuta accade sempre». È la verità: più una cosa è creduta – o temuta – e più accade, perché è nato un rapporto, cioè un legame, e quindi un demone. Noi siamo l’animale che «vive solo di parole», come cantò Venditti: per questo animale i fatti sono i pensieri, in realtà e nella realtà. Chi è «nato sotto il segno dei Pesci» lo sa già, perché non fa altro (e può fare male, male da morire, come nelle sere nere). Allora occhio a che cosa si vuole. E a che cosa si ha voglia di volere. Attenzione, profeti con le squame: pensate ad annunciare roba seria, perché si avvera sempre.
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