Trento, 28 marzo 2018. – Davvero paradossale (ma si potrebbe usare tanti altri termini) la risposta di Ugo Rossi all’interrogazione ( n. 5756 del 16 marzo 2018) del consigliere Claudio Cia che chiedeva se il soggiorno di un assessore provinciale in un albergo della valle di Fiemme fosse stato pagato dalla locale APT. Il “nostro” (si fa per dire) governatore così scrive : ” Con riferimento all’interrogazione in oggetto, si comunica che i quesiti posti non investono aspetti che riguardano direttamente la competenza dell’Amministrazione provinciale. Peraltro è ben noto agli Assessori provinciali quali siano le modalità comportamentali da adottare in relazione al proprio incarico istituzionale”. E’ intuibile, dalla lettura del secondo capoverso che la “deontologia assessorile” di cui Rossi si fa interprete impone ai membri della giunta di pagarsi l’albergo, quando sono in vacanza. Tuttavia, il primo capoverso della risposta ” rossina” impone al governatore l’immediato allontanamento del ” consigliori” che ha materialmente scritto all’interrogante consigliere Cia. Difatti, le finalità istituzionali, la tipologia delle attività e il finanziamento (per la maggior parte pubblico) delle APT fanno rientrare i Soggetti d’ambito pienamente nella categoria degli “organismi di diritto pubblico” e di conseguenza soggetti alla vigilanza degli enti pubblici territoriali, Provincia compresa. Altro esempio. Qualche anno fa, il presidente e vicepresidente della Società concessionaria del trasporto pubblico provinciale ” Trentino Trasporti”, ritenendosi diffamati da un mio articolo intitolato “Trentino Trasporti: idrogeno che passione”, mi chiesero un risarcimento di 30 mila€ ciascuno (del caso si occupò anche il giornale on line ” Notizie OSSIGENO per l’informazione” e recentissimamente anche il Tavolo VI degli ” Stati Generali contro le Mafie”, svoltosi a Milano il 23 e 24 novembre 2017, alla presenza della massime Autorità dello Stato. Gli attori persero la causa sia in primo grado che in appello. Sulla questione, il consigliere Civettini interrogò ( interrogazione n. 2678 del 16 febbraio 2016) Ugo Rossi che rispose così (sbagliando anche destinatario) ” il giudizio oggetto dell’interrogazione è scaturito a titolo privato tra due amministratori di Trentino Trasporti spa senza il coinvolgimento alcuno della Società e tanto meno dell’Amministrazione provinciale. Ciò premesso, l’Amministrazione provinciale, non essendo stata parte del contenzioso oggetto dell’interrogazione, non è a conoscenza della sentenza e tanto meno del suo disposto in relazione alle spese di causa. Trattandosi di disputa tra privati, dal punto di vista amministrativo non si è ritenuto adottare provvedimenti conseguenti.” Cribbio, se il presidente e vicepresidente della Trentino Trasporti spa sono solo ” privati cittadini”, nominati dalla politica ai vertici della concessionaria del trasporto pubblico provinciale e l’articolo che stigmatizza l’operazione ” bus all’idrogeno”, costata una sacco di denaro pubblico, sono estranei alla stessa società e alla Provincia che ne è proprietaria, allora Rossi merita d’ufficio la cittadinanza di Marte. Gli episodi (e l’allegata documentazione) narrati dimostrano inequivocabilmente che il presidente Rossi risponde anche quando non può o non vuole!
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