Maurizio De Giovanni conclude la “trilogia del tango” con “Volver”, ma anticipa nuove avventure per il Commissario Ricciardi e sua figlia Marta negli anni ’60.
Un Epilogo che Non è un Addio
Il 26 novembre segna un momento significativo per gli amanti del Commissario Ricciardi: esce “Volver”, l’ultimo libro della trilogia del tango ambientata negli anni della seconda guerra mondiale. Maurizio De Giovanni ci porta nel luglio del 1940, un periodo buio per l’Italia e per il mondo, dove il nostro amato commissario si rifugia a Fortino, nel Cilento, per proteggere la sua famiglia dalle atrocità del conflitto.
“Volver” non solo chiude un capitolo importante della serie, ma apre anche la porta a futuri racconti. De Giovanni, infatti, non dice addio al suo personaggio, ma lo lascia riposare per prepararlo a nuove avventure nel decennio successivo.
Ricciardi, Tra Passato e Futuro
Nel corso di quasi due decenni, dal suo esordio nel 2006, Ricciardi ha vissuto trasformazioni significative. De Giovanni ci ha portato attraverso gli anni ’30, un’epoca di grandi speranze e tragici disinganni, fino all’imminenza del conflitto mondiale. Ora, con “Volver”, il commissario non indaga su un crimine recente, ma su uno avvenuto 34 anni prima, una ricerca personale e dolorosa nelle pieghe della sua storia familiare.
Il Fascino del Tango e le Prossime Mosse di De Giovanni
Il tango, elemento centrale di questa trilogia, non è stato scelto a caso. L’autore sottolinea i legami profondi tra il tango e la canzone napoletana, entrambi espressioni musicali di profonde emozioni e storie personali. Questo parallelismo si riflette nelle vicende narrate, facendo del tango una metafora delle vicissitudini di Ricciardi.
Ma cosa ci riserva il futuro? De Giovanni ha già in mente nuovi progetti: una serie televisiva su Ricciardi è in preparazione e sarà trasmessa su Rai1 nel 2025, e un nuovo romanzo d’amore, previsto per la stessa annata, ci porterà in una grande metropoli, lontano dai delitti, ma vicino alle passioni umane.
Conclusioni di ViralNews
In “Volver”, Maurizio De Giovanni ci offre non solo la conclusione di una trilogia intensa, ma anche la promessa che il futuro può essere altrettanto avvincente. Sebbene Ricciardi possa sembrare destinato a un meritato riposo, le possibilità per il suo ritorno sono infinite e cariche di potenziale. De Giovanni ci ricorda che i personaggi amati non muoiono mai veramente; semplicemente, aspettano il momento giusto per tornare a sorprenderci. Restiamo quindi in attesa, pronti a ritrovare vecchi amici nelle pagine dei suoi futuri libri.