Urbino, il gioiello rinascimentale delle Marche, continua a stupire con i suoi tesori d’arte. Fino ad aprile 2025, il Palazzo Ducale di Urbino diventa la cornice di una mostra straordinaria che promette di svelare segreti artistici finora ben custoditi. La “Sala dei disegni” al secondo piano del maestoso edificio ospita, infatti, una serie di opere grafiche di inestimabile valore, molte delle quali mai esposte prima al pubblico.
Un Viaggio nel Tempo tra i Disegni
La mostra, intitolata “Disegni rivelati: nuove scoperte per il fondo grafico della Galleria Nazionale delle Marche”, offre un’immersione cronologica unica che va dal Cinquecento ai primi anni del Settecento. Tra i pezzi più affascinanti, spiccano le opere di artisti indissolubilmente legati al territorio marchigiano come Timoteo Viti e Claudio Ridolfi, ma anche di maestri meno attesi come Vittore Carpaccio e Cecco Bravo.
L’organizzazione dell’esposizione è il frutto del meticoloso lavoro del personale tecnico-scientifico del museo, che ha passato in rassegna i fondi conservati nel Palazzo per portare alla luce questi tesori nascosti. Luigi Gallo, il Direttore della Galleria, descrive l’evento come un vero e proprio “regalo natalizio” per i visitatori e una conferma della “ricchezza del nostro deposito”.
Opere Chiave e Scoperte Sorprendenti
Tra i disegni che meritano una menzione speciale c’è un prezioso studio di Vittore Carpaccio, preparatorio per la figura della Vergine con il Bambino della Presentazione di Gesù al Tempio, conservata ora alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Altrettanto notevole è lo Studio di testa femminile attribuibile a Cecco Bravo, eseguito in pietra rossa e nera, che dimostra la maestria tecnica e la sensibilità artistica del fiorentino.
Non meno importante è il raro disegno di Giuseppe Puglia, detto il Bastaro, che offre nuove prospettive sulla sua opera, dato che il corpus grafico dell’artista era fino ad ora molto limitato.
La Collezione Viviani e il Futuro delle Scoperte
La mostra non si limita a mettere in luce opere precedentemente sconosciute, ma presenta anche un nucleo di 14 opere grafiche provenienti dalla collezione Viviani, acquisita dalla Galleria tra il 1920 e il 1934. Questi disegni, risultati in gran parte inediti o di nuova attribuzione, sono un chiaro segnale che il lavoro di ricerca e valorizzazione presso il Palazzo Ducale è lungi dall’essere concluso.
Conclusioni di ViralNews
Con “Disegni rivelati”, la Galleria Nazionale delle Marche non solo arricchisce il suo già impressionante catalogo, ma invita anche a una riflessione più ampia sul valore della ricerca e della conservazione nel campo dell’arte. Questa esposizione non solo delizia gli occhi dei visitatori ma stimola la curiosità e l’apprezzamento per la storia dell’arte, dimostrando come, anche nei depositi meno esplorati, possano nascondersi opere di inestimabile valore. Un invito, quindi, a non dare mai per scontata la conoscenza dell’arte, ma a continuare a esplorare, scoprire e, soprattutto, a stupirsi.