In un caldo pomeriggio di luglio, a Roma, si è consumato un dramma che ha lasciato un’intera comunità sotto shock. Manuela Petrangeli, fisioterapista di 50 anni, è stata brutalmente assassinata dal suo ex compagno, Gianluca Molinaro, in via degli Orseolo 36, nel quartiere Portuense. Un altro femminicidio si aggiunge alla lista nera del 2024, che conta ormai venti vittime in Italia.
Il Delitto
Erano circa le 14:00 quando Manuela è stata colpita da alcuni colpi di arma da fuoco mentre usciva dal lavoro presso la clinica Villa Sandra. L’assassino, a bordo di una Smart, ha utilizzato un fucile a canne mozze per compiere l’atroce gesto. Testimoni oculari raccontano che Manuela ha tentato disperatamente di mettersi in salvo, ma l’uomo ha mirato al petto, lasciandola senza scampo.
Il Contesto Familiare
La coppia, separata da tre anni, ha un figlio di 9 anni. Nonostante la separazione, non erano mai stati segnalati episodi di violenza o liti gravi. Gianluca Molinaro, che lavorava come operatore sociosanitario al centro di riabilitazione Don Guanella, si è costituito in caserma subito dopo l’omicidio. Un atto di coscienza tardivo che non potrà mai restituire la vita alla donna che ha scelto di colpire con tanta violenza.
Testimonianze e Sgomento
“Manuela era una donna tranquilla, una collega e un’amica che non ci aveva mai parlato di problemi con il suo ex,” racconta Maria Cristina, collega di Manuela. “Non avremmo mai immaginato una tragedia del genere. È solo l’ennesimo, terribile femminicidio.” Un’altra collega, Maria Rita, aggiunge: “Stamattina abbiamo preso il caffè insieme, sembrava serena, felice per il suo nuovo contratto. Non c’erano segni di crisi o avvisaglie.”
Il Contesto Sociale
L’omicidio di Manuela Petrangeli avviene in un clima già teso per l’alta incidenza di femminicidi in Italia. Oggi stesso, a Roma, il movimento “Bruciamo tutto” ha protestato contro questa piaga sociale gettando vernice rossa sulle vetrate dell’ingresso della sede Rai di viale Mazzini e sul cavallo storico all’entrata. Un gesto simbolico, accompagnato da bambole insanguinate, per ricordare tutte le vittime di questa brutale realtà.
L’Indagine
Sul luogo del delitto sono intervenuti i carabinieri e la PM Antonella Pandolfi del pool antiviolenze coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. È stata disposta l’autopsia sul corpo della donna per accertare tutti i dettagli del caso. L’indagine punta a chiarire ogni aspetto della vicenda, anche se il responsabile ha già ammesso le sue colpe.
Conclusioni di ViralNews
La tragica fine di Manuela Petrangeli non è solo una notizia di cronaca nera, ma un ulteriore campanello d’allarme sulla condizione delle donne in Italia. Ogni femminicidio ci ricorda quanto sia urgente un cambiamento culturale e strutturale nella nostra società. Manuela non è solo un nome sulla lista, ma una vita spezzata, una madre, una professionista, un essere umano che meritava di vivere in sicurezza e serenità. ViralNews invita i lettori a riflettere su questa realtà e a non restare indifferenti di fronte a tale violenza. Il cambiamento inizia da noi, dalla nostra capacità di ascoltare, capire e agire contro ogni forma di abuso e discriminazione.