In un mondo digitale, dove ogni pixel può essere una dichiarazione, l’Associazione sostenitori della Polstrada (Asaps) ha deciso di prendere in mano le redini del destino iconografico della Polizia Stradale Italiana. Scopriamo come.
L’Esclusione che Ha Fatto Storia
Giordano Biserni, il presidente di Asaps, ha recentemente sollevato un polverone mediatico denunciando l’assenza della Polizia Stradale nel calendario ufficiale della Polizia di Stato per l’anno 2025. Una decisione che ha lasciato molti perplessi, considerata l’importanza cruciale che questa specialità ha avuto nei 77 anni di battaglie per la sicurezza stradale in Italia. La scelta di escludere tali eroi quotidiani dal calendario istituzionale è stata definita da Biserni come “inammissibile”.
Ritratti di Cuore contro Scelte Istituzionali
In risposta, l’Asaps non si è limitata a parole di protesta, ma ha agito concretamente. Con l’aiuto dei consiglieri nazionali Attilio Di Loreto e Federico Sabbadin, è stato creato un calendario alternativo, disponibile online. Nonostante la mancanza di risorse per una stampa cartacea, il calendario digitale si presenta come un tributo sincero, “fatto col cuore”, che non solo riconosce il lavoro della Polizia Stradale ma rende anche omaggio ai 421 caduti dal 1945 al 2024.
La Controversia dell’Immagine
Il calendario ufficiale non è passato inosservato anche per le scelte iconografiche discutibili, come quella di una poliziotta che sistema la cravatta a un collega, un’immagine che, secondo Biserni, risuona stonata nei confronti del dibattito attuale sul ruolo della donna e sul patriarcato.
Un Tributo che Va Oltre le Immagini
Il calendario dell’Asaps si distingue non solo per la volontà di colmare una lacuna, ma anche per il modo in cui celebra la memoria e il sacrificio. È un promemoria visivo che la sicurezza stradale non è solo questione di leggi e regolamenti, ma di vite umane dedicate a proteggere gli altri.
Conclusioni di ViralNews
L’iniziativa di Asaps, più che un semplice atto di compensazione, è un forte messaggio sulla necessità di riconoscimento e rispetto dentro le istituzioni. In un’era dove l’immagine comunica tanto quanto la parola, scegliere quali storie raccontare e come raccontarle non è mai stato così significativo. Questo calendario “fai-da-te” non è solo un insieme di date e immagini, ma un simbolo di lotta per la visibilità e la memoria. A voi la riflessione: quanto è importante il riconoscimento nelle nostre società e come possiamo garantire che nessuna contribuzione venga dimenticata?