Da marzo a luglio, il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia diventa il palcoscenico di ‘Acacia’, una mostra d’arte che esplora la memoria, la perdita e il dialogo tra antico e moderno attraverso gli occhi di Marco Maria Zanin.
Il Cuore della Mostra: Memoria e Arte
Dal 28 marzo al 27 luglio, Marco Maria Zanin porta al Museo Gaetano Chierici di Paletnologia una narrativa intima e universale. ‘Acacia’ non è solo una mostra d’arte: è un percorso personale e collettivo che connette i visitatori con le tradizioni artigianali e la riflessione sulla memoria e il lutto. Il progetto, supportato dal Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura, si avvale della collaborazione di artigiani selezionati attraverso la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.
Innovazione e Tradizione: Un Dialogo Aperto
L’arte di Zanin si esprime attraverso scultura, fotografia, ceramica, bronzo, vetro e tessitura, creando un “corredo funebre contemporaneo” che dialoga con reperti archeologici. Questa fusione crea una conversazione visiva che attraversa tempo e spazio, offrendo nuove chiavi di lettura del passato e prospettive per il futuro.
La Collaborazione Artistica e Artigianale
L’integrazione dell’artigianato nella pratica artistica è una caratteristica distintiva della mostra. Gli artigiani, guidati dalla visione di Zanin e sostenuti dalla Fondazione Cologni, portano sapere antico nelle forme d’arte contemporanee, dimostrando come le vecchie tecniche possano trovare nuova vita in contesti moderni.
Un Percorso Visivo tra Scienza e Poesia
La componente fotografica della mostra completa il viaggio artistico di Zanin, esplorando il ciclo della vita e il tema della perdita attraverso un obiettivo che bilancia ricerca scientifica e immaginario poetico. Le immagini diventano così parte di una narrazione più ampia che invita alla riflessione sulle dinamiche di memoria e trasformazione.
Conclusioni di ViralNews
‘Acacia’ al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia non è semplicemente una mostra, ma un’esperienza immersiva che sfida i confini tra le epoche e le discipline. Marco Maria Zanin ci invita a considerare come l’arte possa essere un ponte tra il personale e l’universale, il passato e il futuro. In tempi in cui la memoria sembra sempre più digitale e fugace, ‘Acacia’ offre un momento per riflettere sulla permanenza e sul cambiamento, sul dolore e sulla bellezza. Un appuntamento imperdibile per chi cerca di comprendere non solo l’arte, ma anche la vita stessa attraverso nuovi occhi.