La celebrazione della Festa del Papà assume una connotazione straordinariamente profonda e complessa quando si svolge dietro le sbarre di una prigione. Ecco come una trasmissione radiofonica di Rai Radio2 ha deciso di esplorare e raccontare questo delicato rapporto tra padri e figli nella Casa Circondariale di San Vittore a Milano.
Un Evento Unico tra Emozione e Riflessione
Il 19 marzo 2023, giorno dedicato ai papà in Italia, Rai Radio2 ha ospitato un evento dal titolo eloquente: “Un po’ dentro, un po’ fuori”. La trasmissione, condotta da Massimo Cirri e Sara Zambotti, ha avuto luogo tra gli studi di corso Sempione a Milano e l’aula bunker di San Vittore, coinvolgendo detenuti e ex detenuti in un dialogo emozionante e multiforme.
I Protagonisti della Giornata
Tra i partecipanti, figure di rilievo come Maria Milano, Provveditrice Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Lombardia, e personalità legate a storie di giustizia e trasgressione, come Giuseppe Galli, figlio del giudice Guido Galli ucciso da Prima Linea il 19 marzo 1980. Importanti anche gli interventi di Francesco Cajani, pubblico ministero a Milano, e Angelo Aparo, psicoterapeuta e fondatore del Gruppo della Trasgressione.
La Leggerezza e la Profondità di Caterpillar
Simona Sala, direttrice di Radio2, ha sottolineato come l’obiettivo fosse mantenere la leggerezza tipica del programma “Caterpillar”, pur affrontando temi di grande complessità e delicatezza. La trasmissione ha voluto offrire una narrazione che toccasse le difficoltà dei rapporti familiari messi alla prova dall’incarcerazione, con un focus particolare sulle sfide comunicative tra genitori e figli.
Il Contributo dell’Arte e della Memoria
Non sono mancati momenti di riflessione artistica e storica, con la partecipazione di Andrea Spinelli, illustratore giudiziario, e il ricordo di figure carismatiche come don Peppe Diana, simbolo di lotta alla criminalità organizzata, assassinato il 19 marzo 1994.
Conclusioni di ViralNews
“Un po’ dentro, un po’ fuori” non è solo una trasmissione radiofonica; è un ponte gettato oltre le barriere fisiche e emotive che separano i detenuti dalle loro famiglie e dalla società. Questo evento ci invita a riflettere sulla potenza redentrice del dialogo e sulla capacità dell’arte e dei media di illuminare le crepe più oscure del nostro tessuto sociale. In una società che spesso dimentica troppo in fretta i margini, iniziative come questa rappresentano un importante promemoria della complessità umana e della necessità di ascolto, comprensione e, soprattutto, di seconda possibilità.